Solidarietà Figec Cisal alle colleghe Rai minacciate “per non aver” e “per aver” scioperato

Carlo Parisi: “Libertà è diritto di scegliere”

Maria Gabriella Capparelli, Laura Chimenti e Sonia Sarno

ROMA – «Lo sciopero è un diritto e non può costituire elemento di scontro o, peggio ancora, di discriminazione o di minacce. Nel nostro Paese tutti i lavoratori sono liberi di aderirvi o di non condividerne le motivazioni scegliendo, invece, di lavorare regolarmente.

Carlo Parisi

È il bello della democrazia dei paesi civili e democratici che rifuggono il pensiero unico nel pieno rispetto delle libertà individuali costituzionalmente garantite».
Lo ricorda il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, esprimendo «piena e convinta solidarietà alle giornaliste Laura Chimenti e Sonia Sarno, minacciate di morte sui social per aver liberamente scelto di non aderire allo sciopero dei giornalisti proclamato dall’Usigrai. Libera scelta che, di conseguenza, le ha portate a condurre regolarmente i telegiornali del Tg1 lavorando come hanno fatto non solo i colleghi iscritti a UniRai Figec Cisal, il sindacato che non ha aderito allo sciopero, ma anche i colleghi non iscritti al nuovo sindacato dei giornalisti».
Carlo Parisi esprime, allo stesso modo, «piena e convinta solidarietà alla giornalista Maria Gabriella Capparelli, componente dell’Esecutivo Usigrai, che invece è stata minacciata per il motivo opposto, ovvero per aver convintamente aderito allo sciopero».

Incoronata Boccia

Il segretario generale della Figec Cisal esprime, inoltre, «solidarietà alla collega Incoronata Boccia, vicedirettore del Tg1, minacciata per aver espresso pubblicamente la propria obiezione di coscienza sul tema dell’aborto e della tutela della vita».
«Episodi tutti – sottolinea Parisi – intollerabili in un Paese civile nel quale, quotidianamente, ci si straccia le vesti rivendicando libertà, pluralismo e democrazia, e nel contempo si discrimina, si minaccia e si perseguita chi ha il “gravissimo torto” di pensarla diversamente. Ed è grave, molto grave, che spesso gli attacchi vengano sferrati da soggetti che, invece, dovrebbero difendere con i denti e con le unghie il diritto di tutti ad esprimere liberamente le proprie idee senza temere ripercussioni di sorta». (giornalistitalia.it)

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