REGGIO CALABRIA – “Dobbiamo tornare alle radici di questo mestiere, tenendo a mente i concetti fondamentali della professione giornalistica, ovvero verità, dignità personale, fonti, rispetto dei colleghi e dei lettori”. Questo l’invito rivolto dal tesoriere dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Nicola Marini, nell’ambito della XXIII Giornata mondiale della libertà di stampa organizzata ieri a Reggio Calabria dalla Fnsi e dal Sindacato Giornalisti della Calabria.
Marini ha anche ribadito come “l’avvento delle nuove tecnologie abbia imposto dei tempi rapidi all’informazione che, però, tolgono spazio agli approfondimenti. Eppure questo non deve far dimenticare che il lettore vuole un’informazione precisa. Dobbiamo tornare alle origini della deontologia puntando ad essere professionisti preparati e difensori della verità”.
“La scelta della formazione continua – ha proseguito il tesoriere dell’Odg nazionale – è stata subita come un fastidio dai colleghi, si tratta invece di una occasione unica per far crescere e progredire la nostra professione e in tal senso l’Ordine nazionale ha investito anche tante risorse economiche perseguendo l’idea del ‘formarsi per infornare meglio’”.
Marini ha, infine, colto l’occasione per ricordare ai colleghi che “nello scorso mese di gennaio l’Ordine ha varato il Testo unico che rende omogenee le regole deontologiche sparse tra le varie ‘carte’, fornendo così un valido e agevole strumento per la professione, anche se – ha affermato concludendo il suo intervento – la soluzione spesso è semplicemente quella di possedere un’onestà intellettuale”.
“É la credibilità del giornalista che, insieme alla sua trasparenza, rappresenta la prima garanzia per la difesa della libertà di stampa”, ha detto, invece, ai tanti colleghi presenti il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
“Noi giornalisti – ha proseguito, nel suo intervento, il presidente dell’Ordine della Calabria – dobbiamo essere il cane da guardia della democrazia con la consapevolezza di chi sa di svolgere un lavoro delicato”.
Nel sottolineare come la scelta di celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa a Reggio Calabria non sia stata casuale, viste le tante problematiche che affliggono i giornalisti calabresi, Soluri ha ricordato in particolare “gli episodi di intimidazione, le minacce ed anche gli attentati che in territori particolari, quale è la Calabria, sono avvenuti e continuano ad avvenire ai danni di giornalisti la cui unica colpa è stata quella di avere detto le cose come stanno”.
Partendo dalla consapevolezza che “questo non è un lavoro che si fa per diventare ricchi, ma per passione”, il presidente dell’Odg Calabria ha doverosamente rimarcato che “l’unico patrimonio vero che rimane al giornalismo è la credibilità. Se si perde questa, si è perso tutto”. (giornalistitalia.it)
A Reggio anche Soluri, presidente Odg Calabria, e Marini, tesoriere Odg nazionale