ROMA – Cari colleghi, cari rintanati in casa e non, anche se bloccati tra le mura domestiche ormai da troppi giorni, è tempo di reagire alla malasorte e di darsi da fare nel segno della solidarietà per i coetanei, giornalisti e non, oggi i più esposti al virus, agli incubi della solitudine e dell’emarginazione, al rischio di essere abbandonati, sacrificati alla decimazione.
Non ci mancano idee, conoscenze, esperienze per mobilitarci e il digital e i social ci permettono di farci sentire. Penso in particolare alle nostre guerriere, Barbara, Marina, Marilena, Stefania, che non si perdono mai d’animo, e soprattutto al nostro Superman Franz.
Come sapete è in atto un gran fuga di badanti e le case di riposo, le strutture di supporto e di day hospital, etc. stanno chiudendo per scongiurare contagi. Sono preoccupato anche per nostri colleghi pensionati, magari nel giro delle nostre conoscenze, che rischiano di perdere la loro autosufficienza e hanno bisogno di aiuto.
Per quanto mi riguarda, ho allertato con appelli e solleciti la Comunità di Sant’ Egidio nell’ambito dei suoi programmi “Viva gli anziani, soli no, over 80”, affinché raddoppi i suoi sforzi per gli interventi di sostegno alla terza età, a cominciare dall’assistenza domiciliare, dalla fornitura di mascherine, farmaci, soccorsi ai disabili, aiuto per la spesa e quanto altro occorre a sostenere una vita tutelata e dignitosa. Proprio in questi giorni hanno attivato allo scopo un numero verde, 068992222, e un indirizzo mail: soli.no@santegidio.org.
Uniamo e alziamo le nostre voci in coro non solo per sensibilizzare ancor più la Comunità di Sant’Egidio, ma tutte quelle organizzazioni pubbliche e private che potrebbero prodigarsi di più per gli anziani e per loro salute che, è bene farlo ricordare, non è in svendita in una corsa alla sopravvivenza dei più sani e forti.
Damose da fa, Volemose bene (Papa Giovanni Paolo II). Una buona gomitata. (giornalistitalia.it)
Romano Bartoloni