ROMA – Conoscevo Alessandro Cardulli dal lontano 1995. Avevamo percorsi politici molto differenti, ma avevamo anche una passione per il giornalismo che ci accomunava. E fu naturale per lui, che era stato direttore responsabile dell’Unità, vicesegretario nazionale della Fnsi in quota comunista nella I Repubblica, segretario nazionale del Sindacato pensionati della Cgil e presidente di circoscrizione a Roma eletto col Pds, ritrovarsi con noi che facevamo del giornalismo “in quanto tale” la nostra bandiera, partecipando con noi alla battaglia contro l’abrogazione dell’Ordine dei Giornalisti promossa da Pannella (che, tra l’altro, non voleva pagare lo stipendio contrattuale ai giornalisti di Radio Radicale).
Venticinque anni fa nella capitale sull’onda del Comitato per il No al referendum abrogativo dell’Ordine fondammo un gruppo d’opinione sindacale – Giornalisti per il Giornalismo – che voleva smuovere vecchi ed ingessati equilibri. Molti di noi – ci chiamavano la Legione straniera – lavoravano a Roma, o comunque a Roma per motivi sindacali od ordinistici erano assiduamente presenti, ma erano iscritti ad altri Ordini ed Associazioni regionali di stampa; alcuni, come Sandro Cardulli, erano invece iscritti a Roma.
Con me e Cardulli c’erano Lorenzo Del Boca, Mario Petrina, Franco Siddi, Gianfranco Astori, Enzo Cirillo, Carlo Cambi, Marco Sassano, Antonio Pandiscia, Gianni Todini, Gino Corigliano, Attilio Raimondi, Giovanna Tatò, Oreste Barletta ed altri.
Dopo molte traversie, Giornalisti per il Giornalismo è entrato a far parte di Stampa Libera ed Indipendente. (giornalistitalia.it)
Addio al giornalista Alessandro Cardulli