ROMA – Un duro colpo per Bianca Berlinguer, al timone, dal 2009, del Telegiornale del terzo canale Rai: è indirizzata a lei e, soprattutto, è contro di lei e la sua direzione, la lettera pubblicata oggi da Il Giornale, scritta da un giornalista del Tg3 – di cui non viene fatto il nome – e spedita al Cdr della stessa testata.
Riportiamo, di seguito, il testo integrale della lettera:
Sei anni di questa Direzione hanno prodotto la più grande fuga di colleghi nella storia del Tg3. Abbiamo perso ottime professionalità e, tra quelli che non hanno scelto la fuga, molti sono stati emarginati e umiliati, come il compianto Santo Della Volpe (il presidente della Fnsi scomparso il 9 luglio scorso, ndr).
Il collega Piro, nel solito, deprimente silenzio della redazione, solleva una questione legittima, ma forse il tempo è scaduto. Se Dio vuole (o Allah, Buddha, Shiva o chi preferite), la prossima settimana avremo un nuovo Cda, mi auguro composto, questa volta, da persone competenti.
E tra non molto avremo un nuovo Direttore, mi auguro provvisto, questa volta, di grande spessore umano, oltre che professionale. Il Tg3 va incontro ad una epocale riorganizzazione redazionale della Rai con un bilancio a dir poco disastroso.
Alcuni miei amici, ottimi colleghi della carta stampata, ironizzano sul nostro vezzo di dare spesso le notizie del giorno prima, ma anche nei nostri corridoi si ride di questa bizzarra usanza.
Gli esempi più recenti e vistosi sono la sentenza sulla strage di Brescia e la clamorosa scoperta della Nasa. Forse il Cdr avrebbe dovuto già da tempo indire un referendum redazionale per cambiare nome al Tg3. Avremmo potuto chiamarlo: Ripubblica.it, oppure «È già ieri».
Le notizie, spesso, le facciamo decantare, come il Brunello. Intanto nelle ultime due settimane l’ascolto medio delle 19 si è avvicinato all’8% e Lineanotte è sprofondata sotto il 4 (e tanto per dire, stasera alle 19 ennesima intervista a Gasparri, che l’altro ieri era ospite anche, per l’ennesima volta, di Lineanotte, e poi trovatemi un buon motivo per guardare Tg3 e Lineanotte!). Cito solo le due edizioni che stanno più a cuore a questo direttore che non disdegna di condurle ogni volta che può.
Mi chiedo: se una collega si preoccupa solo della conduzione, è proprio necessario che si faccia nominare anche Direttore?
Purtroppo anche questa domanda, molto diffusa in redazione, arriva a tempo scaduto. Il Tg3 avrebbe meritato un epilogo meno imbarazzante. Buone vacanze a tutti.