LONDRA (Gran Bretagna) – Il primo gennaio 2017 scoccherà quest’anno un secondo dopo la norma: alle 23.59 e 61 secondi non – come accadde qualche anno fa in Italia per una vicenda di audience televisiva – ma per compensare il progressivo, benché minimo, rallentamento della velocità di rotazione della Terra, e l’accuratezza degli orologi atomici che senza intervento umano proseguirebbe a scandire le ore senza tenere conto di alcuna variazione.
Non è affatto la prima volta: l’ultima si è verificata nel 2015 e in totale per 27 volte. In generale servono 1.000 anni per sommare ritardi pari ad una sola un’ora. La decisione di fermare per un secondo il conteggio, benché di per sé minima, ha risvolti importanti per tutte le tecnologie basate sui sistemi di posizionamento globale. I Gps funzionano con la triangolazione dei segnali ricevuti da tre satelliti geostazionari ed una minima alterazione dei tempi non compensata, sul terreno si trasforma in uno spostamento di decine di metri della posizione esatta. (agi)
Per compensare il progressivo rallentamento della velocità di rotazione della Terra