ROMA – Dei 270 candidati per il posto di Capo Ufficio Stampa della Camera dei deputati, in corsa sono rimasti in dodici. A stringere il cerchio è stato l’Ufficio di comunicazione di Montecitorio che ha ammesso alla prova finale i seguenti giornalisti: Francesco Bongarrà, Tullio Camiglieri, Ubaldo Casotto, Luisa Cordova, Claudio Giua, Daniela Hamaui, Vincenzo LaManna, Maddalena Loy, Stefano Menichini, Alessandra Quattrocchi, Lucio Palazzo, Guido Romeo. A rendere nota la lista è stato, in occasione dell’Ufficio di Presidenza, il componente del gruppo di lavoro incaricato ad esaminare le candidature della manifestazione di pubblico, Ferdinando Adornato.
Da martedì 9 febbraio la prova orale da cui la presidente della Camera, Laura Boldrini, sceglierà il nome da sottoporre all’Ufficio di Presidenza.
L’incarico di Capo dell’Ufficio Stampa-Responsabile della Comunicazione della Camera dei deputati sarà regolato con “con contratto di collaborazione a tempo determinato di tipo subordinato”, di durata biennale, rinnovabile. Definizione, naturalmente, ambigua, considerato che le mansioni di capo ufficio stampa non possono essere regolate da contratti di collaborazione, sebbene di tipo subordinato.
Tra i requisiti di ammissione, la Camera ha richiesto giornalisti con un’anzianità di iscrizione all’Albo professionale elenco professionisti di almeno 10 anni, che abbiano una comprovata esperienza nel settore della comunicazione, con particolare riferimento alla conoscenza dei new media e dei social media, e che abbiano esercitato attività presso testate giornalistiche anche radiotelevisive o on line, a diffusione nazionale o presso gli uffici stampa di organi, enti o società di rilievo nazionale. (giornalistitalia.it)
Da martedì 9 la prova orale dalla quale la presidente Boldrini sceglierà il “vincitore”