NAPOLI – Un appello accorato all’unità della categoria, quello lanciato da Mimmo Falco, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania e anima del Movimento Unitario Giornalisti, durante l’incontro con i colleghi, i tanti colleghi (oltre duecento) che hanno affollato la Sala dell’Hotel Ramada, a Napoli, per ascoltare dalla voce di Falco «come sono andate veramente le cose aldilà del fango che mi, ci hanno gettato addosso».
Non a caso l’occasione è stata battezzata “Operazione verità”, «necessaria perché, per 7-8 mesi ho taciuto, non ho detto nulla, – ha esordito il presidente del Mug – ma era giusto raccontare tutto, la verità, appunto, perché noi, i 150, ovvero i colleghi che volevano iscriversi al sindacato e ai quali è stato impedito di farlo, non siamo foglietti di carta, ma persone, anime».
«Non sono stato costretto a fare nulla, ho solo interpretato la volontà di unità nella diversità delle posizioni. Unità, attenzione, – ha ribadito Mimmo Falco – non significa unanimità di pensiero: l’unità è una cosa seria che riguarda la categoria».
«Chiediamo, dunque, l’unità a tutti i costi, – ha detto, ancora, il presidente del Movimento Unitario Giornalisti – lanciamo un appello all’unità, un’unità sostanziale che oggi qui viene rappresentata dalla presenza di tanti colleghi campani. Siamo qui per raccontare i fatti senza fare polemiche, ma secondo lo spirito di chiarificazione».
Al tavolo dei relatori, tra gli altri, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, i rappresentanti del Direttivo del Mug, Alessandro Sansoni e Ciro Pellegrino. Tutti convinti che «il sindacato dei giornalisti – ha chiosato Falco – per tutelare la categoria deve tornare ad essere compatto e coeso anche se al suo interno ha identità diverse».
«Siamo qui per un’operazione di verità, ma anche di legalità, trasparenza e umanità – sono state le parole di Ottavio Lucarelli, che intervenendo ha portati i saluti dell’“amico e collega Enzo Colimoro, impegnato in un convegno, ma con il cuore è qui con noi” – perché quello che accaduto negli ultimi mesi è qualcosa di molto grave: noi non abbiamo risposto alle accuse, al fango, alle intimidazioni. Oggi, però, abbiamo deciso di venire qui e raccontarvi come sono andate le cose».
«Chiediamo che, nel mondo dell’informazione, – ha ribadito Alessandro Sansoni, segretario del Movimento Unitario Giornalisti e componente dell’esecutivo dell’Odg nazionale – ci sia un’organizzazione sindacale plurale ed inclusiva, aggregante e, quindi, più forte per occuparsi delle questioni che interessano la categoria, a tutela della dignità dei giornalisti. Pensiamo che il compito del sindacato sia soprattutto questo: trovare il modo per dare dignità professionale e un salario adeguato a chi ha delle competenze, a chi svolge questo mestiere, specie in un territorio così difficile come la Campania, dove il pluralismo dell’informazione è evidentemente necessario per contribuire a migliorare la qualità della nostra amministrazione pubblica».
Nel corso dell’incontro è stato, inoltre, annunciato il ricorso al Collegio dei probiviri della Fnsi per quegli associati, 150, la cui domanda di iscrizione non è stata accettata. La discussione del ricorso, comunica il Movimento Unitario Giornalisti, è prevista il prossimo 6 dicembre. «Siamo solo all’inizio, vinceremo questa sacrosanta battaglia e siamo certi che riusciremo ad aprire la porta del sindacato e a fare entrare i colleghi», assicurano Falco, Lucarelli, Sansoni e gli altri giornalisti del Movimento. (giornalistitalia.it)