NAPOLI – A partire da oggi l’Aula del Consiglio regionale della Campania sarà intitolata a Giancarlo Siani, il giovane cronista partenopeo ucciso nel settembre 1985 dopo una serie di inchieste sui clan del Vesuviano pubblicate su Il Mattino.
Di fronte a un’aula affollatissima, con molti studenti di istituti che portano il nome di Siani, la presidente Rosa D’Amelio ha detto di essersi commossa nel leggere la lettera che Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Fondazione Polis (ente della regione che mantiene viva la memoria di tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata), ha scritto e pubblicato oggi sul quotidiano.
Sul banco della presidenza, con D’Amelio, i vertici del Consiglio con l’Ufficio di presidenza. Sui banchi dove in genere siedono gli assessori, fra gli altri, il direttore de Il Mattino, Alessandro Barbano, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli e Paolo Siani. Nel lungo discorso tenuto ai presenti, D’Amelio ha sottolineato che quella di oggi non vuole né deve essere “una cerimonia formale, ma di sostanza”.
Poche parole – firmate dalla nipote di Giancarlo Siani, Ludovica, che ricorda lo zio attraverso il suo strumento di lavoro, la macchina da scrivere – sulla targa che è stata appena scoperta nell’Aula del Consiglio regionale della Campania.
“I tasti neri della macchina da scrivere di Giancarlo sono consumati, pieni di graffi. Le sue mani sembrano essere lì pronte a finire un articolo e a buttarne giù ancora un altro. È solo la polvere a provare che non accadrà”. (Askanews)
Oggi l’intitolazione, presenti il fratello del giornalista, Paolo, e il direttore del Mattino