Stanziati 2,5 milioni per 3 anni. De Luca: “La stampa è libera quando c’è il lavoro”

Campania: dopo 18 anni la Legge Editoria

Da sinistra: Ottavio Lucarelli, Vincenzo De Luca e Mimmo Falco

Da sinistra: Ottavio Lucarelli, Vincenzo De Luca e Mimmo Falco

NAPOLI – «Abbiamo dato risposta ad una parte del mondo del lavoro qualificata, professionalizzata ed essenziale per le funzioni democratiche da tutelare». Queste le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza di presentazione della legge in materia di informazione e comunicazione istituzionale e di sostegno all’editoria locale, approvata dal Consiglio regionale della Campania.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, e il presidente del Corecom della Campania, Mimmo Falco.
La legge, che si attendeva da 18 anni, prevede uno stanziamento di 2,5 milioni di euro per il triennio 2018-2020.
«Non si può dire che non sia stata una legge ben meditata – ha detto De Luca, sottolineando l’importanza di alcuni contenuti, – dal capitolo sulla trasparenza e valorizzazione delle competenze alla disciplina degli uffici stampa degli enti pubblici, al sostegno al sistema informativo locale».
La legge disciplina l’intervento a favore dei soggetti non solo tradizionali, definisce i requisiti di accesso ai fondi, stabilendo criteri di premialità per le emittenti che garantiscano l’assunzione con contratto nazionale di lavoro giornalistico e la stabilizzazione del personale precario. Tra le novità più rilevanti, il sostegno alle iniziative di autoproduzione.
«Comprendiamo che è un periodo complicato e difficile – ha ribadito il governatore – e tutto questo serve a dare serenità ai giornalisti e soprattutto autonomia personale e professionale. Sono tra quelli convinti dell’essenzialità della funzione di una stampa libera; libera perché capace di ripartire dai fatti, vale a dire dalla fatica e dal lavoro».
La Legge Editoria prevede, appunto, che la Regione, le istituzioni, gli enti collegati, debbano dare vita a centri d’informazione nei quali impegnare giornalisti professionisti per la comunicazione istituzionale, per informare i cittadini dei servizi di cui possono godere, per raccogliere reclami.
«Il capitolo degli aiuti all’editoria locale, emittenti radiofoniche e televisive – sottolinea De Luca – serve a stabilizzare decine di giornalisti che vivono in emittenti televisive locali in condizione di difficoltà e precarietà».
Gli incentivi andranno, infatti, «a chi rispetta contratti nazionali lavoro, con aiuti per la stabilizzazione, e la valorizzazione delle autoproduzioni».
Poche settimane, secondo il presidente, saranno necessarie per il regolamento, «collaborando con i giornalisti, i sindacati, l’Agcom. Siamo interessati ad un regolamento il più aderente possibile alle esigenze del mondo dell’informazione».
«La stampa libera è libera quando c’è lavoro garantito e stabile, quando giornalista non è ricattabile da un editore e può esercitare la funzione critica in autonomia – osserva ancora il presidente della Regione Campania – la legge serve anche a questo, a garantire autonomia, stabilità, e un contratto nazionale lavoro. Sappiamo che come il mondo dell’informazione sia intrecciato con vicende politiche nazionali. In Italia c’è una situazione anomala, con un intreccio tra mondo della produzione ed editoria. Difficile trovare editori puri e questo limita a volte l’autonomia delle funzioni della stampa. Sono grandi questioni che riguardano perfino la qualità della democrazia nel nostro paese. Noi diamo un contributo regionale alla crescita di questa autonomia e diamo un’opportunità a decine di giovani, che vivono condizioni umilianti nelle redazioni, di avere una stabilizzazione e quindi una proprio dignità pienamente tutelata e valorizzata». (giornalistitalia.it)

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