WASHINGTON (Usa) – La famiglia del giornalista americano Austin Tice, scomparso in Siria nell’agosto 2012, pensa che l’uomo sia ancora vivo e ha lanciato una campagna mediatica per ottenerne la liberazione.
Nel mese di febbraio, i siti internet di centinaia di testate ospiteranno il banner #FreeAustinTice (Liberate Austin Tice).
“Dopo quasi due anni e mezzo, abbiamo bisogno di dire al mondo intero che nostro figlio è scomparso e noi abbiamo bisogno di aiuto perchè ritorni a casa”, ha affermato sua madre, Debra Tice, apparsa con il marito Marc Tice nel corso di una conferenza stampa organizzata a Washington dall’ong Reporter senza Frontiere.
Austin Tice, 33 anni, fu sequestrato nei pressi di Damasco il 14 agosto 2012, ma non sarebbe ostaggio dello Stato Islamico, a differenza del giornalista giapponese Kenji Goto, giustiziato dai jihadisti lo scorso mese, o di James Foley, un giornalista americano che aveva collaborato con la France Presse e fu assassinato lo scorso anno dall’Isis.
Marc Tice ha spiegato che le circostanze della prigionia del figlio sono “ancora misteriose”, ma che sarebbe in mano a “un’organizzazione siriana”.
La campagna mediatica mira ad attirare l’attenzione sulla sorte del giornalista. (Askanews/Afp)
A lanciarla è la famiglia del giornalista americano rapito in Siria nell’agosto 2012