OSTUNI (Brindisi) – Il giornalista Marcello Orlandini, 67 anni, direttore del quotidiano on line BrindisiReport.it, è stato aggredito a calci e pugni da una decina di persone mentre faceva il suo lavoro di giornalista in contrada Malandrino, nelle campagne di Ostuni, dove si era recato per raccogliere informazioni sul grave fatto di cronaca riguardante la morte di una donna, Giovanna De Pasquale, uccisa da un proiettile partito dalla pistola impugnata dal marito, Francesco Semerano, durante una cena tra amici.
A renderlo noto è stata la stessa testata del gruppo Citynews che, stringendosi attorno al collega, ha spiegato che l’aggressione è avvenuta poco dopo l’1 di notte, mentre si avvicinava alla villetta in cui si è consumata la tragedia. Orlandini è stato avvicinato da una persona che gli ha chiesto chi fosse. Pensando si trattasse di un poliziotto, il collega si è qualificato come giornalista. A quel punto è partita una violenta aggressione. Orlandini ha cercato riparo all’interno dell’abitazione, dove si trovavano le forze dell’ordine. Ma più persone lo hanno bloccato e lo hanno fatto cadere per terra, continuando a colpirlo con violenza.
Dopo qualche minuto un poliziotto è intervenuto in soccorso del giornalista, ponendo fine all’aggressione. In aiuto di Orlandini sono intervenuti anche il dirigente del commissariato di Ostuni e la dirigente della Squadra Mobile della questura di Brindisi.
Il giornalista si è recato autonomamente presso l’ospedale di Ostuni, dove è stato sottoposto a esame ecografico all’addome, e alla verifica della presenza di fratture. Sull’episodio è stata sporta denuncia querela al Commissariato di Ostuni.
«Marcello Orlandini – sottolinea Citynews – è fra i decani del mestiere, un maestro a cui fare riferimento per un consiglio attento e oculato, un giornalista di grande esperienza che ne ha viste già tante, nella vita, ma che, forse, non pensava di dover finire egli stesso nelle pagine di cronaca, vittima di una vile aggressione. I danni collaterali del mestiere».
«È una professione difficile, quella di informare», ricorda Citynews, evidenziando che «i cronisti si trovano spesso in situazioni complesse, mossi da un unico intento: raccontare ai cittadini fatti spesso delicati, in cui a volte è difficile anche trovare le parole, pur nella consapevolezza che occorra sempre e comunque garantire il pezzo.
Le minacce sono quasi all’ordine del giorno, così come le denunce temerarie, perché i giornalisti si trovano ad affrontare temi delicati, a volte esposti ad ambienti criminali o, comunque, ambigui. Facendo emergere il malaffare, sondando nei lati oscuri della società, e, quindi, spesso osservati con astio da chi vorrebbe imporre il bavaglio. O magari trovandosi a documentare per strada, con i pericoli della strada, episodi di particolare gravità. Quanto avvenuto a Marcello è un rischio da mettere sempre in conto. Ma conosciamo la sua stoffa, lui non si fermerà e non si scoraggerà. E noi, ne seguiremo l’esempio».
Solidarietà e vicinanza vengono espresse dall’Ordine dei giornalisti della Puglia «al collega “colpevole” soltanto di aver fatto fino in fondo il suo lavoro, andando di persona sul posto per raccogliere tutti gli elementi che servono a un giornalista per informare in modo completo i cittadini».
«L’episodio, pur in un contesto delicato com’è il luogo dove si è consumato un delitto, rivela – denuncia l’Odg – il clima d’odio che sempre più frequentemente colpisce gli operatori dell’informazione e che non possiamo non stigmatizzare».
Anche l’Associazione della Stampa di Puglia esprime solidarietà al direttore responsabile di “Brindisi Report” annunciando che, d’intesa con la Fnsi, si costituirà parte civile in un eventuale processo a carico degli aggressori.
Piena e convinta solidarietà a Marcello Orlandini anche dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)
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