REGGIO CALABRIA – Il Consiglio regionale della Calabria, presieduto da Nicola Irto, “impegna la Giunta regionale ed il suo Presidente – il quale ha più volte evidenziato le sue preoccupazioni per la recrudescenza di questi atti scellerati – a mettere in campo – con il sostegno e la condivisione dell’Ordine e del Sindacato dei giornalisti calabresi – iniziative concrete per sensibilizzare i cittadini attraverso campagne di informazione mirate, inclusa anche la possibilità di assistenza legale; ad istituire un gruppo di lavoro, per valutare, assieme agli organismi ordinistici e sindacali dei giornalisti, le iniziative che la Regione, nel rispetto della legislazione vigente e delle prerogative in capo all’Autorità giudiziaria, può adottare per garantire la libertà di stampa”. Questo l’ordine del giorno approvato ieri all’unanimità dal Consiglio regionale della Calabria su proposta del presidente del Gruppo regionale del Pd, Sebi Romeo, a proposito dei giornalisti che in Calabria hanno subito intimidazioni.
Il Consiglio regionale della Calabria ha avvertito l’esigenza di approvare questo ordine del giorno “vista la recente e grave intimidazione subita dalla giornalista Alessia Candito del Corriere della Calabria – sottoposta per via dei suoi scritti e della sua irreprensibilità deontologica a misure di protezione – che si aggiunge alla lunga lista di operatori dell’informazione che in Italia e segnatamente in Calabria sono presi di mira con minacce, auto incendiate, agguati, lettere anonime”.
“Tutto ciò – sottolinea il Consiglio regionale della Calabria – costituisce una «questione» che, per gravità dei singoli episodi ed implicazioni che ne conseguono, ha un impatto nefasto sulla vita democratica, sul pluralismo delle idee e del confronto civile”. “Considerato – è scritto ancora nell’odg – che se l’Italia, come segnalano centri studi ed osservatori prestigiosi, registra dati negativi nella classifica mondiale della libertà di stampa (Reporter Senza Frontiere), quanto avviene in Calabria – regione in cui nel biennio 2014/2015 ci sono stati circa 50 giornalisti minacciati – risulta particolarmente odioso, perché la limitazione della libertà di stampa, oltre che violare diritti fondamentali, in una regione storicamente svantaggiata sul piano economico e sociale come la nostra, incide negativamente sull’importante impegno per il rinnovamento della politica e del rilancio dello sviluppo che caratterizzano l’azione del Governo della Regione e dell’Assemblea legislativa”.
Il Consiglio regionale della Calabria, dunque, “condivide in pieno le espressioni riferite dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria dottor Cafiero De Raho, secondo cui «La nostra attenzione è alta perché conosciamo le particolari difficoltà di questo territorio. Noi siamo fermamente orientati a garantire il lavoro dei giornalisti poiché l’informazione ai cittadini è uno dei pilastri fondamentali della nostra democrazia repubblicana, sancito dalla Costituzione»”.
Consiglio e la Giunta regionali, pertanto, “mentre chiedono che siano individuati ed assicurati alla giustizia i responsabili di questi deplorevoli reati, garantiscono la piena disponibilità a cooperare con ogni mezzo disponibile per tutelare la libertà d’informazione”.
“Gli episodi di giornalisti intimiditi e minacciati e di operatori dell’informazione sotto scorta – conclude il Consiglio regionale della Calabria – per avere compiuto il loro dovere, nonostante l’arroganza delle cosche mafiose e della criminalità comune e per aver informato su trame e affarismi di vario segno l’opinione pubblica, ci inducono ad esprimere piena solidarietà e totale disponibilità ad affrontare l’argomento in Aula con il pieno coinvolgimento della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta”.