MADRID (Spagna) – È il noto giornalista spagnolo David Beriain uno dei tre occidentali morti in un’imboscata (rivendicata dall’organizzazione jihadista Jnim, ndr) nell’est del Burkina Faso. Lo riporta il sito del quotidiano “La Voz de Galicia”, aggiungendo che l’altro spagnolo ucciso è il cameraman Roberto Fraile, 47 anni e con due figli, che nel 2012 era stato ferito da schegge mentre copriva la guerra siriana ad Aleppo.
I due giornalisti spagnoli, scomparsi ieri in Burkina Faso, sono stati uccisi insieme ad un cittadino irlandese che li accompagnava, come confermato dal ministero degli Esteri di Madrid.
Beriain e Fraile stavano realizzando un reportage per conto di Movistar Tv sul bracconaggio nell’est del Paese insieme a un’ong di cui la vittima irlandese probabilmente faceva parte.
Insieme a loro, nell’imboscata, è morto l’unico soldato burkinabé che gli faceva da scorta.
Beriain, classe 1977, aveva lavorato per sei anni a “La Voz de Galicia”, per il quale era stato inviato speciale in Iraq e in Afghanistan. Come corrispondente di guerra aveva seguito anche i conflitti in Sudan, Congo e Libia ed era stato uno dei pochi giornalisti al mondo riuscito a entrare nei campi delle Farc.
Il suo lavoro in Colombia lo portò ad essere finalista al “Bayeux-Calvados”, il più prestigioso premio internazionale per corrispondenti di guerra.
Beriain, originario di Artajona, in Navarra, era anche regista di documentari. Il suo lavoro “Percebeiros” venne selezionato come finalista del Premio “Goya”.
Sul giornalista, tuttavia, pesa l’ombra di un’inchiesta della Procura di Milano per il reato di truffa in concorso che lo ha coinvolto per il suo programma “Clandestino”, andato in onda su Nove nel novembre 2019, presentato come un reportage esclusivo sulla ’ndrangheta nel nord Italia. Secondo la procura, tuttavia, l’inchiesta del celebre giornalista spagnolo era un fake. (adnkronos)