Sindacato Giornalisti della Calabria: “Basta con il panico ad hoc per acchiappare clic”

Bufale sul web: è l’ora delle denunce

REGGIO CALABRIA – «È quasi superfluo ribadirlo: in questo momento di emergenza nazionale c’è bisogno, più che mai, di informazione professionale, seria e non affidata a sedicenti giornalisti o, peggio, iscritti all’Ordine che andrebbero, invece, immediatamente radiati. Senza se e senza ma». Lo afferma il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, sottolineando che «mai come in questo momento i siti on line che, per acchiappare clic, si dilettano ad inventare falsi “scoop” perché senza non catturerebbero l’attenzione neppure dei vicini di casa, vanno messi all’indice».

Carlo Parisi

L’avv. Rosario Errante

«In tanti – afferma Parisi – sollecitano l’intervento dei Collegi di disciplina dell’Ordine dei giornalisti. Atto dovuto, senza dubbio, ma che implica procedure lunghe e non sempre efficaci, specie quando gli autori delle fake news non sono iscritti all’Albo professionale».
Il Sindacato Giornalisti della Calabria, nei giorni scorsi, ha istituito un’unità operativa, assistita dall’avv. Rosario Errante, incaricata a «raccogliere le false notizie che, oltre a screditare il giornalismo professionale di qualità, creano panico in una situazione già grave. E, poiché il “procurato allarme” è una fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 658 del codice penale, il Sindacato Giornalisti della Calabria non esiterà a denunciare alle forze dell’ordine e alla magistratura tutti i casi di cui verrà a conoscenza».
La prima segnalazione è stata fatta oggi al Prefetto ed al Questore di Reggio Calabria nei confronti di un sito on line.
Eventuali segnalazioni vanno, dunque, indirizzate alla seguente email: stopbufale@giornalisticalabria.it. Il Sindacato Giornalisti della Calabria provvederà ad inoltrarle agli organismi e alle autorità competenti.
«Abbiamo bisogno – sottolinea Carlo Parisi – di buonsenso e forte senso di responsabilità, per sé e per gli altri, non di panico creato ad hoc giocando sull’inevitabile vulnerabilità di ciascuno nel dramma che stiamo vivendo». (giornalistitalia.it)

 

 

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