ROMA – «L’approvazione in Commissione Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei Deputati di due emendamenti della Lega al Milleproroghe rappresentano un sostegno al pluralismo e alla storia dell’editoria. Da una parte garantiamo a Radio Radicale di mantenere accesa una voce libera e decennale, dall’altra tendiamo una mano a moltissimi giornali che hanno patito gli effetti della pandemia, garantendo contributi necessari alla loro sopravvivenza in edicola”.
L’on. Massimiliano Capitanio (Lega) segretario della Commissione per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi della Camera e primo firmatario dei due emendamenti su Radio Radicale e sui contributi all’editoria, annuncia così il rinvio di altri due anni dell’entrata in vigore dei tagli previsti con la manovra per il 2019 e lo stanziamento all’emittente di 2 milioni per il 2021.
«A differenza di altri, che hanno sempre contrastato ideologicamente i media che davano voce al nostro movimento, noi dimostriamo di tendere una mano anche a chi spesso – sottolinea Capitanio – ha duramente criticato la Lega, perché per noi prima di tutto vengono la libertà e il lavoro».
Dal canto suo, Filippo Sensi (Pd), commentando l’ampia convergenza sui due emendamenti che danno un po’ di fiato a Radio Radicale e alle testate comprese nel fondo editoria, evidenzia che «Pluralismo informativo e libertà di stampa» rappresentano «una bella pagina per maggioranza e opposizione insieme». Soddisfazione anche da Fratelli d’Italia. Federico Mollicone, capogruppo in commissione Editoria di Fdi e responsabile nazionale Innovazione del partito, afferma, infatti, che «l’approvazione degli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione in favore di Radio Radicale, presidio di libertà e pluralismo, e del comparto dell’editoria, posticipando i termini di efficacia dei tagli all’editoria voluti da una parte dell’attuale maggioranza, è una bella pagina della storia parlamentare».
«Fratelli d’Italia – evidenzia Mollicone – dimostra, ancora una volta, di essere al fianco delle categoria dell’editoria nazionale. Ringrazio per il riconoscimento e il dialogo con i colleghi di maggioranza come Filippo Sensi, che si sono battuti per il pluralismo e la libertà d’opinione. Aspettiamo di sapere a chi sarà attribuita la delega all’editoria, soprattutto in vista della necessità di maggiori investimenti e della pianificazione della destinazione dei fondi del Recovery Fund, di cui l’editoria, purtroppo, è solo un inciso».
Per Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, «queste sono alcune tra le cose buone che ci aspettiamo da questa inedita maggioranza e che oggi costituiscono un ottimo risultato: manteniamo il pluralismo dell’informazione per cui il Pd ha sempre lottato. Non solo viene ancora riconosciuta l’utilità pubblica del servizio che quotidianamente rende Radio Radicale, ma si permette di sostenere giornali che altrimenti sarebbero condannati. Tra questi voglio ricordare il «Primorski dnevnik», la storica testata della minoranza slovena pubblicata a Trieste, che in qualche modo del pluralismo è uno dei simboli».
Infine, Marco Di Maio, capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari costituzionali alla Camera, ha espresso soddisfazione perché «anche grazie al contributo fattivo rappresentato dai nostri emendamenti, siamo riusciti, in primo luogo, a dare sostegno alle molte testate (soprattutto locali) che di fronte a bilanci falcidiati dalla pandemia non potevano vedersi ridotto (o cancellato come qualcuno vorrebbe) il contributo per assicurare il pluralismo dell’informazione. In secondo luogo, attraverso un emendamento del collega Michele Anzaldi, abbiamo garantito a una voce libera e professionale come Radio Radicale, di continuare a raggiungere le molte persone che hanno in questa realtà un punto di riferimento per conoscere cosa avviene dentro il mondo delle istituzioni e non solo». (giornalistitalia.it)