NAYPYIDAW (Birmania) – Due giornalisti birmani dell’agenzia Reuters sono stati arrestati ieri sera a Rangoon con l’accusa di possedere “documenti di polizia segreti” relativi alla crisi scoppiata nello stato Rakhine a fine agosto, e che ha portato 620.000 musulmani Rohingya a fuggire in Bangladesh. Lo ha annunciato il Consiglio della stampa nazionale.
Ko Wa Lone e Kyaw Soe Oo, che la stessa agenzia sta ancora cercando di contattare, sono accusati di aver violato l’Atto sui segreti ufficiali, una legge che risale alla colonizzazione britannica e prevede pene fino a 14 anni di reclusione.
I documenti trovati in mano ai giornalisti erano relativi al distretto di Maungdaw, “ground zero” della pulizia etnica – come accusa l’Onu – contro i Rohingya, e area interdetta a operatori umanitari e giornalisti.
Negli ultimi due anni, nonostante le speranze per una maggiore tutela dei diritti umani sotto il governo guidato da Aung San Suu Kyi, la libertà di stampa in Birmania ha mostrato chiari segni di peggioramento, con diversi arresti di giornalisti, tra cui due stranieri accusati di aver fatto volare un drone sopra il Parlamento. (ats)
Ko Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono accusati di aver violato l’Atto sui segreti ufficiali