WASHINGTON (Usa) – Non c’è pace per Jeff Bezos. Dopo il cellulare hackerato una nuova grana si abbatte sul patron di Amazon. Ed è una grana tutta familiare. Il fratello della fidanzata gli fa causa per diffamazione sulle foto scottanti in possesso del National Enquirer.
Scatti che immortalavano Bezos nudo e che hanno rivelato al mondo la relazione fra Lauren Sanchez e il numero uno di Amazon, oltre ad aver inizialmente aperto anche un caso internazionale e politico che ha coinvolto il principe saudita Mohammed bin Salman e ha fatto immaginare lo zampino indiretto di Donald Trump, nemico di Bezos e amico del proprietario di American Media, la società del National Enquirer.
Nell’azione legale Michael Sanchez nega categoricamente di aver ceduto le foto al tabloid e precisa di non poter essere stato la talpa in quanto non in possesso degli scatti. A Bezos che lo ha accusato di aver venduto le foto chiede quindi un risarcimento danni non quantificato, spiegando che le accuse mosse nei suoi confronti gli sono costate un raid in casa da parte dell’Fbi e minacce e allontanamenti di amici e parenti.
Nei documenti depositati in un tribunale di Los Angeles, Michael Sanchez ammette l’esistenza di una “cooperazione strategica” con American Media ma spiega che l’intesa aveva come obiettivo solo quello di limitare i danni per la sorella e Bezos. Le sue spiegazioni, però, non convincono nessuno, neanche la sorella. “È mio fratello maggiore. Ha fornito le mie informazioni più personali” al tabloid, in quello che è un “tradimento profondo e imperdonabile. Questa causa senza merito fa male alla mia famiglia. Ci auguriamo che mio fratello trovi pace” dice Lauren Sanchez tramite il suo legale Terry Bird.
Quando il caso delle foto è scoppiato nel 2019 si era inizialmente seguita la pista saudita: molti ritenevano che dietro gli scatti rubati e i dettagli scottanti della vita privata di Bezos in possesso del National Enquirer ci fosse la mano di Bin Salman. Il principe saudita veniva, infatti, considerato uno dei possibili mandanti di un attacco hacker per rubare le foto dal telefono di Bezos, proprietario del Washington Post in cui lavorava il giornalista Jamal Kashoggi.
Poi, con il passare dei giorni e il proseguire delle indagini, Michael Sanchez è emerso come la probabile talpa: avrebbe ceduto le foto e i messaggini compromettenti al tabloid in cambio di 200.000 dollari. E proprio motivi economici potrebbero essere dietro l’azione legale di Sanchez che, dall’uomo più ricco del mondo, vorrebbe vedersi staccare un assegno pesante. (ansa)