ROMA – «Nella legge di bilancio dei cento microinterventi sotto il milione di euro, e che ha previsto risorse per ogni lobby e categoria, il governo non ha trovato le risorse per l’editoria, anzi non ha voluto trovarle a causa dell’ostilità ideologica dei Cinque Stelle. È un’autentica vergogna nel momento in cui le piccole testate, che sono spesso le voci più libere, svolgono un ruolo fondamentale per garantire un’informazione professionale a fronte delle troppe fake news che circolano disinvoltamente sul web».
Anna Maria Bernini, presidente del Gruppo di Forza Italia al Senato, contesta la manovra Finanziaria del Governo e, paradossalmente, si leva da Forza Italia la denuncia contro i tagli che soffocano i giornali senza grandi gruppi alle spalle come la storica testata comunista “il manifesto”.
«Eppure – sottolinea Anna Maria Bernini – il rinvio del taglio ai contributi sarebbe costato meno del bonus per cambiare i soffioni delle docce, e senza un intervento risolutivo rischiano di scomparire anche testate storiche come il Manifesto. Gli alleati del grillismo al potere hanno abbassato la testa anche su questo». (giornalistitalia.it)
LEGGI ANCHE:
Il manifesto nel mirino del governo