MILANO – «In maggio pareva che la decisione fosse stata presa, senza ulteriori ripensamenti. Al punto che erano già stati avviati contatti con potenziali compratori. Ora, invece, terminato un torrido agosto politico, il dietrofront: “Il Giornale” non è più in vendita». È quanto scrive oggi Mf.
Il quotidiano milanese diretto da Alessandro Sallusti resterà, quindi, saldamente nelle mani di Paolo Berlusconi – ha storicamente la quota di controllo, 57,1%, attraverso la holding personale Pbf – e della Mondadori (36,8%).
«Dopo mesi di valutazioni tra manager e azionisti e di trattative abbozzate, a decidere per la retromarcia pare – riferisce il quotidiano – sia stato Silvio Berlusconi in persona. E così almeno per il momento la situazione resterà immutata».
Alla base della decisione una motivazione di natura politica. «Anche se non vi sono conferme – sottolinea Mf – il Cavaliere avrebbe valutato positivamente l’opportunità di continuare a mantenere il controllo, seppur indiretto, del Giornale, anche alla luce dell’evoluzione della situazione politica nazionale e di un eventuale ritorno alle urne: scenario scongiurato di fatto ieri con il voto favorevole della piattaforma Rousseau all’accordo di governo tra i 5 Stelle e il Pd. Ad affiancare Silvio e Paolo Berlusconi resterà, quindi, anche il terzo azionista, ovverosia l’editore Roberto Amodei (6,1%) che controlla le testate sportive Corriere dello Sport e Tuttosport». (adnkronos)