ROMA – “Siamo vicini alle famiglie dei giornalisti Toni e De Palo nella giusta richiesta che sia fatta piena luce su quanto accaduto attraverso la reale desecretazione dei documenti che riguardano il loro caso”. I membri M5S del Copasir esprimono piena solidarietà e volontà di trasparenza nei giorni che ricordano il 34° anniversario della scomparsa dei giornalisti a Beirut.
“Il tempo è scaduto, il segreto di Stato dopo 30 anni è decaduto. Tutti i documenti, anche i più sensibili, devono essere desecretati. Il capo del Governo – sottolinea il Movimento Cinque Stelle – deve dare un seguito reale alle promesse, non continuare a fare annunci e ignorare il dolore dei familiari, a cui ancora oggi sono negati i resti dei propri cari”.
I membri M5S del Copasir sottolineano anche che: “rompere il silenzio su questi omicidi è necessario per il rispetto che si deve ai tanti giornalisti che rischiano la vita nei diversi fronti di guerra per informare l’opinione pubblica”.
Italo Toni era un giornalista professionista nato a Sassoferrato, in provincia di Ancona. Si è sempre interessato delle vicende del Medio Oriente. Ha viaggiato molto nei paesi dell’area che conosceva perfettamente. Fu uno dei primi (se non il primo) a rivelare, nel 1968, su “Paris Match”, l’esistenza dei primi campi di addestramento della guerriglia palestinese.
Nel 1980, assieme alla sua compagna e collaboratrice Graziella De Palo (con la quale aveva da poco pubblicato un libro inchiesta sul mito terzomondista Che Guevara), decise di andare in Libano alla ricerca di nuove informazioni e nuovi materiali.
La mattina del 2 settembre 1980 Italo Toni e Graziella De Palo, da dieci giorni a Beirut, escono dall’albergo e salgono su una jeep del Fronte Democratico Popolare per la Liberazione della Palestina, nei pressi del castello di Beaufort, per andare su una delle linee di fuoco. Volevano documentare le condizioni di vita dei profughi palestinesi e la situazione politico-militare di quel paese.
Lui è un professionista di lunga esperienza, profondo conoscitore dei problemi del Medio Oriente e redattore dei “Diari”, una catena di giornali regionali che l’editore Parretti aveva lanciato in Italia.
Lei, Graziella De Palo, è una giovane e coraggiosa collaboratrice di “Paese Sera” e “L’Astrolabio”, la testata fondata e diretta da Ferruccio Parri, dalle cui colonne denuncia e documenta i traffici internazionali d’armi che avvengono in violazione dell’embargo sancito dall’Onu.
E’ un viaggio a rischio, tanto che il giorno prima i due giornalisti avevano comunicato le loro intenzioni all’ambasciata italiana. Non hanno fatto più ritorno. Da quel momento sono scomparsi e non si hanno più notizie di loro.
Sulla vicenda è stato messo il segreto di Stato, che ha bloccato ogni iniziativa dei familiari per conoscere la verità sulla sorte dei due giornalisti. Qualche anno fa, su iniziativa dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, sono state firmate delle petizioni che hanno portato alla rimozione del segreto di Stato su alcuni documenti, ma ancora oggi la morte di Italo Toni e Graziella De Palo resta un mistero.
I membri M5S del Copasir ricordano al Governo che il segreto di Stato è scaduto