VENEZIA – «Si deve proseguire nella “battaglia” per introdurre norme che impongano agli editori piena trasparenza in relazione alle loro attività, diverse da quella editoriale, in modo da consentire ai cittadini di capire se vi siano interessi particolari, politici o economici, dietro eventuali campagne di stampa; per evidenziare potenziali conflitti di interesse; per evitare commistioni tra pubblicità e informazione, tra attività di comunicazione a pagamento e lavoro giornalistico svolto in autonomia”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, in occasione dell’Assemblea annuale sul bilancio 2017, tenutasi all’Hotel Bologna di Mestre.
Nella sua relazione, Amadori, ha denunciato con preoccupazione il rischio che l’informazione sia sempre più condizionata da inserzionisti e committenti, privati o pubblici, i quali pretendono che i servizi vengano pubblicati o trasmessi senza alcun avviso in relazione alla natura promozionale-pubblicitaria degli stessi.
«Quello della commistione tra pubblicità e informazione – ha sottolineato Amadori – è un problema sempre più preoccupante, che mina alla radice credibilità e autorevolezza del giornalismo: va affrontato con decisione prima che i cittadini perdano ulteriormente fiducia nei media. La trasparenza deve essere garantita. I servizi a pagamento devono essere adeguatamente evidenziati e in ogni caso non possono entrare nei Tg».
«I giornalisti – ha ricordato Amadori – non possono prestare nome e volto ad iniziative pubblicitarie: a rischio, altrimenti, è la nostra autonomia e indipendenza. La nostra credibilità e autorevolezza. Come possiamo esserle credibili agli occhi dei lettori, dei telespettatori se ci prestiamo ad iniziative, a servizi pagati da un committente? A pubblicità o promozioni occulte?». (giornalistitalia.it)
I giornalisti del Veneto in prima linea contro un fenomeno sempre più preoccupante