ISTANBUL (Turchia) – Oltre cinquanta media internazionali hanno inviato una lettera aperta al presidente turco Recep Tayyip Erdogan per esprimere la loro preoccupazione per gli attacchi alla libertà di stampa in Turchia alla vigilia delle elezioni legislative di oggi, 1 novembre.
Tra coloro che hanno firmato l’appello i direttori del New York
Times, dell’agenzia Afp, de La Stampa, della Suddeutsche Zeitung, di Vice Media, del New Yorker e del Washington Post.
Nella lettera sono menzionati alcuni degli incidenti degli ultimi mesi, tra cui l’attacco alla sede del quotidiano Hurriyet, l’aggressione ai danni del giornalista Ahmet Hakan Coskun, l’irruzione della polizia nella sede del gruppo Koza Ipek Media e l’arresto di alcuni redattori di Vice News.
“Vi invitiamo a usare tutta la vostra influenza per garantire che i giornalisti, sia cittadini turchi che membri della stampa internazionale, siano protetti e possano lavorare in sicurezza”, si legge nella lettera aperta in cui i direttori dei giornali che hanno firmato l’appello mettono in guardia da una “cultura dell’impunità” e dall’assenza di condanne da parte del governo nei confronti degli attacchi ai giornalisti indipendenti. (Afp/Askanews)
Mercoledì scorso, a ribadire la vicinanza dei giornalisti italiani ai colleghi turchi era stato il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia, che, interpellato dall’agenzia di stampa turca Cihan News Agency, ha denunciato che “il bavaglio imposto ai giornali ed ai canali Tv del Gruppo Koza Ipek media non è altro che l’ultimo, inaccettabile, atto di compressione della libertà di stampa in Turchia”.
Sottolineando che “il provvedimento restrittivo adottato dal Governo di Recep Tayyip Erdogan non fa altro che mortificare il lavoro dei giornalisti turchi impegnati ad informare correttamente i cittadini alla vigilia dell’importante appuntamento elettorale”, Parisi ha sottolineato che “la limitazione della libertà di stampa nei confronti dei giornalisti turchi, costretti a lavorare sotto la scure delle minacce di Erdogan, rischiando il carcere al minimo dissenso, preoccupa sempre più il sindacato dei giornalisti italiani che, assieme all’Ifj, è da sempre al fianco dei colleghi continuamente mortificati nella loro dignità umana e professionale perché «colpevoli» di svolgere bene e onestamente il loro mestiere di cronisti”.
La dichiarazione del segretario generale aggiunto della Fnsi è stata pubblicata e rilanciata dai principali organi d’informazione turchi impegnati in una serrata battaglia per la difesa della libertà di stampa in Turchia. (giornalistitalia.it)
Oltre cinquanta media internazionali hanno inviato una lettera aperta ad Erdogan