Così per il tribunale di Monza, ma “ha ragione Iacopino a criticare la decisione”

Barbara D’Urso non è una giornalista abusiva

Barbara D’Urso

Barbara D’Urso

ROMA – Ha perfettamente ragione il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti a criticare con garbo e sottile ironia la decisione del Gip del tribunale di Monza che ha assolto la show girl Barbara D’Urso dall’accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica in quanto fa “infotainment”, cioé informazione e intrattenimento.
È un “precedente” che potrebbe avere effetti devastanti negativi anche sull’Inpgi – Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani – per il mancato afflusso di consistenti contributi previdenziali da parte di tutti coloro che ben pagati come Barbara D’Urso (cliccare su http://www.barbaradurso.it/) conducono in tutte le reti v programmi di grande successo di audience, ma che appaiono per i telespettatori sostanzialmente “giornalistici”.
La discutibile decisione del Gip, che non é comunque Vangelo e non é neppure equiparabile ad una sentenza delle Sezioni Unite Penali della Cassazione, dovrebbe, tuttavia, indurre il Parlamento al più presto a regolamentare meglio la delicata materia che altrimenti darebbe il via a tutta una serie di illogiche e cavillose interpretazioni o, peggio, ad arrampicamento di specchi fuori della realtà concreta dei fatti.
Ad esempio, sembra che il Gip non abbia forse neppure visto i filmati tv del programma Mediaset “Pomeriggio Cinque” condotto dalla D’Urso in cui continuamente da anni e più volte la settimana essa si occupa di delitti per i quali sono in corso indagini della magistratura. Eppure sarebbe stato abbastanza facile: bastava cliccare su http://www.video.mediaset.it/programma/pomeriggio_5/archivio-video.shtml.
Non appare poi un po’ strano che la D’Urso sia stata iscritta per molti anni come giornalista pubblicista all’Ordine del Lazio da cui si é poi cancellata solo in extremis per non esserne radiata per la sua continua pubblicità, vietata dalla Carta dei Doveri del giornalista, come testimonial per una nota Casa francese? E se fosse esatto ciò che scrive il Gip di Monza che bisogno aveva allora la D’Urso di iscriversi a suo tempo all’Ordine?
E perché, invece, nella omologa trasmissione Mediaset “Mattino Cinque” l’altra nota show girl Federica Panicucci é sempre affiancata dal giornalista professionista Federico Novella, cliccare su http://www.video.mediaset.it/programma/mattino_5/archivio-video.shtml?
E perché lo stesso Novella é, invece, iscritto correttamente all’Ordine dei Giornalisti se tutto sommato svolge le stesse mansioni della D’Urso, cioè “infotainment”?
E perché il Gip non ha fatto alcun riferimento al Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive, firmato all’Agcom il 21 maggio 2009, tra i tanti anche dal Presidente Mediaset Fedele Confalonieri e da me in rappresentanza del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, cliccare su http://www.agcom.it/documents/10179/539169/Documento+Generico+21-05-2009+1/3c244174-9ef4-46e7-8b90-8de7839f7dd5?version=1.0?
Questa importante Carta deontologica fu fortemente e saggiamente voluta dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano proprio per frenare il malcostume di fare processi giudiziari in tv sommari e paralleli alle indagini di Magistratura, Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza, creando così una grande confusione nella gente (vedere per tutti il drammatico caso della giovane Sarah Scazzi).
Meritoriamente l’ex Capo dello Stato mostrò una costante attenzione al sempre più eclatante problema dell’informazione dei procedimenti giudiziari, per taluni ricorrenti rischi distorsivi relativi alla correttezza delle notizie e dell’informazione, alla ripetizione ossessiva, allo sviamento psicologico ed anche all’uso politico e sbilanciato in taluni casi, che non contribuiva e non contribuisce ad un dialogo pacato e leale base di ogni civile convivenza. A tal fine l’ex Presidente Napolitano organizzò una “Giornata dell’Informazione”, che fu molto apprezzata e si tenne a Palazzo del Quirinale il 21 gennaio 2011.

 

Pierluigi Roesler Franz
Sindaco Inpgi e Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti

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