Il sottosegretario su libertà di stampa, contributi, occupazione, agenzia e giornali locali

Barachini: “Cosa faremo per editoria e informazione”

Alberto Barachini

ROMA – In Italia siamo «molto indietro sulla libertà di stampa ed è una responsabilità che dobbiamo condividere tutti: il servizio pubblico, il governo ma anche le singole testate». Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Cultura della Camera dei deputati sulle linee programmatiche dell’attività di governo per il settore.
«Bisogna sovvenzionare – ha sottolineato – realtà che rispettino norme deontologiche, per dare una certezza di risorse, ma anche un progresso dell’informazione Italiana».
 A partire dalla stampa locale che – ha evidenziato Barachini – rappresenta «un asset strategico per il settore dell’editoria, ma bisogna fare una riflessione perché c’è stata una certa resistenza all’innovazione».
Il sottosegretario all’informazione e all’editoria ricorda che «tutte le misure messe in campo dagli ultimi governi per il settore dell’editoria, specie durante la pandemia, hanno avuto lo scopo di «affrontare una crisi del mercato che mette a rischio la capacità del comparto stesso di continuare a sviluppare le proprie attività. Considerazione condivisa anche dalla Commissione europea».
Al forte calo della domanda interna delle vendite, ha ricordato il sottosegretario, si sono sommati anche «gli effetti dell’evoluzione tecnologica, che ha modificato le abitudini dei lettori». Senza contare che la pandemia e gli effetti del conflitto in Ucraina «hanno inciso negativamente sul settore editoriale» che ha visto «una forte riduzione dei ricavi e dei lettori».
Sebbene la tendenza alla diminuzione degli abbonamenti e dei proventi pubblicitari sia un fenomeno “globale” in Italia “fra il 2010 ed il 2020 l’editoria quotidiana e periodica ha perso 2,4 miliardi di ricavi, passando da 4,4 a 2 miliardi. Una diminuzione dei ricavi – ha chiarito Barachini – sia nei proventi editoriali che in quelli pubblicitari».
«Per il 2023 – ha annunciato Barachini – è prevista una dotazione finanziaria di 140 milioni di euro per io Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria. Per queste risorse «andranno effettuate le opportune scelte allocative. Il mio lavoro – ha chiarito – proseguirà lungo due linee direttrici: da un lato le prossime azioni saranno incentrate ad implementare e a portare a compimento l’attività amministrativa e gestionale necessaria per l’attuazione delle misure agevolative previste per l’anno 2023 (credito d’imposta per l’acquisto della carta, credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali).
Dall’altro lato, si procederà all’attivazione delle misure introdotte e finanziate a valere sul nuovo Fondo straordinario che hanno come obiettivi principali la digitalizzazione dell’informazione e la transizione digitale, l’ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media, la stabilità dell’occupazione».
Per il rinnovo dei contratti delle agenzie di stampa con le pubbliche amministrazioni, il sottosegretario ha affermato che è sua intenzione «arrivare ad una soluzione equilibrata ed organica che contempli il pluralismo, la concorrenza e la garanzia di stabilità economica delle agenzie stesse».
Per Barachini è, dunque, «necessario aprire un dialogo con le agenzie di stampa, concedendo una breve proroga per gli affidamenti in essere, e così avviare una nuova riflessone». Nel disporre la proroga dei contratti delle agenzie di stampa al 31 dicembre 2022 «è stata istituita una specifica commissione per individuare modalità idonee per garantire la pluralità delle fonti nell’acquisizione dei servizi di informazione per le pubbliche amministrazioni: è mia intenzione – ha precisato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – riprendere il lavoro della commissione per assumere rapidamente una decisione in materia. È, comunque, fondamentale – ha concluso Barachini rivolgendosi ai parlamentari della Commissione Cultura della Camera – il ruolo del Parlamento e il contributo che tutti voi darete all’attività del governo». (agenzia nova)

 

 

I commenti sono chiusi.