MILANO – Ai primi di marzo Mathias Doepfner, ceo di Axel Springer, aveva dichiarato al Guardian che «l’intelligenza artificiale ha il potenziale per migliorare il giornalismo indipendente – o semplicemente sostituirlo attraverso un nuovo generatore di notizie di tendenza» e invitato a «puntare sul giornalismo investigativo e sui contenuti originali». Ma il “nobile” appello al giornalismo di qualità non era altro che la premessa del colosso editoriale tedesco leader in Europa, proprietario tra l’altro dei quotidiani Bild e Die Welt e dello statunitense Politico, alla “riorganizzazione” delle attività attraverso il taglio del personale per automatizzare il più possibile e concentrarsi sul digitale.
In questo contesto Axel Springer ha deciso di chiudere il canale di notizie Upday (la app nata in partnership con Samsung), trasformandolo appunto in “generatore di notizie di tendenza” guidato dall’intelligenza artificiale, che dal 2015 ad oggi ha già oltre che dimezzato il personale passando da 150 a 70 dipendenti.
Adesso l’attenzione si è spostata sulla redazione di Upday di Milano con l’obiettivo di chiudere la redazione e sostituirla con l’intelligenza artificiale. Tre giornalisti e un poligrafico rischiano, quindi, il posto di lavoro entro la fine dell’anno per fare spazio, dall’estate prossima, a “notizie” che vengono definite “informazione”, ma in realtà altro non potranno essere che il “rimpasto” di quanto (ovviamente non sempre verificato) circola sul web. Con buona pace dell’originalità e l’informazione di qualità. (giornalistitalia.it)
Upday verso la chiusura. Altro che “contenuti originali” annunciati da Mathias Doepfner