Saša Leković
ZAGABRIA (Croazia) – Sabotata l’autovettura del presidente dell’Associazione dei giornalisti croati, Saša Leković, che ha rischiato seriamente la vita in autostrada. Esperte mani criminali hanno, infatti, parzialmente segato due bulloni della ruota anteriore destra della sua auto che, cedendo dopo circa trecento chilometri, hanno provocando lo sbandamento della vettura mettendo a repentaglio la vita del giornalista.
A rendere nota la notizia è stato lo stesso Saša Leković che, accortosi che la sua auto è improvvisamente “impazzita”, cominciando a sbandare, è miracolosamente riuscito a fermarla sulla corsia di emergenza notando subito la ruota completamente deformata a causa dell’assenza dei due bulloni. Il giornalista ha escluso che il danno possa essere legato all’usura perché proprio una ventina di giorni fa aveva fatto controllare la macchina da un meccanico di fiducia.
“Non è la prima volta che qualcuno sabota le viti della mia auto”, ha spiegato il giornalista ricordando che “una volta erano stati svitati a metà, considerato che la macchina era relativamente nuova, me ne sono accorto subito”.
Saša Leković subisce continue minacce per posta o via e-mail da 18 mesi, ovvero da quando è diventato il presidente della Croatian Journalists’ Association, membro dell’Ifj, la Federazione internazionale dei giornalisti, dal 1992. L’ultimo episodio risale ad una decina di giorni fa, quando ha ricevuto una lettera di minacce.
Sull’episodio è intervenuto il segretario generale dei giornalisti croati, Vladimir Lulic, secondo il quale “si tratta di tentato omicidio” che va ad aggiungersi alle ripetute intimidazioni subite dalla stampa. Oltre a Lekovic, recentemente sono stati presi di mira il direttore dell’agenzia di stampa croata Hina, Branka Gabriela Valentic, la redazione del portale forum.tm, e lla giornalista di Nova Tv, Ema Branici.
Intimidazioni per le quali l’Associazione della stampa della Croazia, nella recente Assemblea dei Sindacati dei giornalisti europei, promossa dall’Efj, ha lanciato l’allarme chiedendo l’intervento dell’Unione Europea e dell’Osce per garantire la libertà di stampa in Croazia. (giornalistitalia.it)
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