REGGIO CALABRIA – Beni per un valore di circa 260 mila euro sono stati sottoposti a sequestro ai fini della confisca dai Carabinieri del reparto operativo di Reggio Calabria, diretto dal tenente colonnello Vincenzo Franzese, che hanno eseguito un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sul patrimonio riconducibile a Francesco Sgrò, di 50 anni.
L’uomo, arrestato nell’ambito dell’operazione Epilogo, è stato condannato in appello nel maggio 2014 alla pena di 8 anni e 8 mesi di reclusione, per associazione di tipo mafioso e porto abusivo e detenzione di armi. Era accusato di essere appartenente alla cosca di ’ndrangheta “Serraino”, operante in particolare nella zona di Cardeto e nel Comune di Reggio Calabria, con il ruolo di pianificatore dell’attività illecita, specie nell’ambito dei furti e della ricettazione di autovetture, con compiti di intermediazione, nonché di approvvigionamento di armi, munizioni e materiali esplodenti per conto della cosca.
L’operazione Epilogo fu condotta dai Carabinieri dopo l’attentato esplosivo alla Procura Generale di Reggio Calabria del 3 gennaio 2010, quando fu fatto esplodere il portone esterno degli uffici giudiziaria dove ha sede la Procura Generale. Le indagini svelarono una componente organica della cosca Serraino facendo luce sugli episodi che destarono grande allarme sociale, come l’incendio dell’autovettura del giornalista reggino Antonino Monteleone, inviato della trasmissione de La7 “Piazzapulita”.
I beni aggrediti col provvedimento di sequestro eseguito dai Carabinieri sono un’abitazione ubicata in Reggio Calabria; svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative riconducibili a Sgrò e ai suoi familiari. (Agi)