DOHA (Qatar) – Il Qatar ha esplicitamente accusato gli Emirati Arabi Uniti di essere dietro gli hacker che hanno violato il sistema dell’agenzia di stampa di Doha (Qatar News Agency) per rilasciare una falsa dichiarazione filo-iraniana (culla dell’Islam sciita e nemico n.1 delle petromonarchie sunnite del Golfo ma con cui Doha condivide un enorme giacimento di gas off-shor) all’emiro, Tamim bin Hamad Al-Thani. Dichiarazione presa a pretesto per innescare la rottura di ogni tipo di relazione con il Qatar da parte di Arabia Saudita, Emirati, Bahrein e Egitto il 5 giugno scorso.
Il generale qatariota Ali Mohammed al-Mohannadi ha dichiarato di aver individuato “i due siti negli Emirati” da cui è partito l’attacco hacker che assunsero il controllo del sito dell’agenzia per pubblicare le false dichiarazioni attribuite all’emiro. Doha immediatamente denunciò che l’emiro non aveva rilasciato la dichiarazione incriminata ma i quattro Paesi non hanno mai creduto alla versione qatariota.
All’inizio del mese già il Washington Post aveva sostenuto che dietro l’attacco c’erano gli Emirati che hanno sempre negato ogni responsabilità. (agi/afp)
La violazione del sistema dell’agenzia di stampa di Doha che provocò la crisi