Il Consiglio direttivo ritiene le proposte “eccessivamente penalizzanti per la categoria”

Assostampa Fvg: “Manovra Inpgi dal respiro corto”

Assostampa Friuli Venezia GiuliaTRIESTE – “Una riforma è necessaria e non più rinviabile, le nuove previsioni di età e anni di contributi richiesti sembrano eccessivamente penalizzanti per la categoria, creando fra l’altro uno «scalone» eccessivo per la generazione che attualmente ha fra i 57 e i 62 anni”. Il Consiglio direttivo dell‘Assostampa del Friuli Venezia Giulia risponde, così, alle “Ipotesi d’intervento per la sostenibilità della gestione previdenziale dell’Inpgi”, sottolineando che “le clausole di salvaguardia previste nel piano andrebbero ricalibrate, per attenuare il peso di questo «scalone» sulla categoria”.
Per l’Assostampa del Friuli Venezia Giulia, inoltre, “prestazioni come quella della disoccupazione, già ridotta negli anni scorsi, nella situazione di crisi attuale del mercato del lavoro, non possono assolutamente essere ulteriormente depotenziate, per ottenere, fra l’altro, un risparmio limitato”.
Per l’Assostampa Fvg “i contenuti della proposta sembrano solo uno strumento per dare temporaneo respiro all’istituto, ma non sono la riforma strutturale di cui il sistema previdenziale dei giornalisti italiani avrebbe bisogno. L’impressione ė che, a fronte di pesanti sacrifici chiesti alla categoria, si agisca su un piano strettamente finanziario senza modificare nel medio e lungo termine lo squilibrio fra contributi versati e pensioni erogate”.
Qualsiasi ipotesi di riforma “non può, quindi, prescindere da una seria politica di allargamento della base contributiva, che passi attraverso l’inquadramento giornalistico e adeguate retribuzioni di tutti quanti svolgano attività informativa. Perciò è anche indispensabile un potenziamento dei servizi ispettivi dell’Istituto”.
Per l’Assostampa Friuli Venezia Giulia “appare necessaria, inoltre, una forte iniziativa politica sul tema delle ricongiunzioni fra diversi sistemi previdenziali, per non penalizzare ulteriormente ad esempio i tanti colleghi degli uffici stampa pubblici che dal 2001 sono stati trasferiti dall’Inpdap all’Inpgi 1”.
“La complessità del tema – a giudizio del Consiglio direttivo del sindacato dei giornalisti friulani – avrebbe richiesto occasioni e tempi di dibattito nella categoria meno ristretti di quelli imposti dalle circostanze e dalla tempistica attuale. A fronte di una manovra che richiede pesanti sacrifici alla categoria appare, infatti, perlomeno opportuno che la dirigenza dell’Inpgi s’impegni ad adottare una forte politica di spending review in grado di assicurare una riduzione dei costi di gestione dell’Istituto”.

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