ROMA – Associazione Stampa Romana nella bufera dopo la “decisione unilaterale del segretario Lazzaro Pappagallo che, senza alcun preavviso e senza alcun rispetto per le procedure sindacali, ha chiesto alla Regione Lazio la cassa integrazione in deroga al 50% per tutti i 13 dipendenti (dei quali 2 giornalisti) – come denunciato dagli stessi – a partire dal 1 novembre e fino al 31 dicembre 2016”.
Dopo la lettera dei 13 dipendenti si registrano le dure prese di posizione di Alessia Mariani (vice presidente professionale di Stampa Romana e componente Cda Fondo Giornalisti) e di Giovanni Battista Todini (consigliere generale e vice fiduciario Inpgi del Lazio, consigliere nazionale Fnsi e componente di diritto del Consiglio direttivo Asr), manifestate attraverso Facebook.
“I servizi e gli sportelli Asr sono a rischio”, denuncia Alessia Marani, per la quale “siamo di fronte a un momento eccezionale e gravissimo della nostra associazione. I responsabili Asr di tutto ciò devono urgentemente spiegare agli iscritti al sindacato come si sia mai potuto arrivare a una simile situazione. E avanzare soluzioni credibili. Queste che il consiglio direttivo non ha di certo avallato, non sono accettabili”.
Giovanni Todini, dal canto suo, sottolinea che “il tutto è stato poi fatto senza aver informato la segreteria, organo di governo statutario, e chiesto un mandato alla stessa. Siamo proprio alla follia. O alla dittatura. Parlando in termini industriali, e già questo è assurdo per un sindacato, una apertura di stato di crisi senza consultare l’«azionista» e riceverne un mandato non si era mai visto. In Fieg gongolano…”. (giornalistitalia.it)
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