PORT AU PRINCE (Haiti) – Il giornalista Pétion Rospide, 45 anni, è stato assassinato ad Haiti, a colpi di arma da fuoco, mentre, a bordo di autovettura di Radio San Fin, faceva rientro a casa dopo aver condotto un programma radiofonico. Era sposato e aveva tre figli. Per l’emittente privata Radio Without End (Rsf) si occupava di analisi politica.
L’omicidio coincide con l’escalation di violenza che si registra ad Haiti per reprimere le manifestazioni contro l’amministrazione del presidente Jovenel Moпse, accusata di corruzione. Violenti scontri in piazza per chiedere le dimissioni di Moise, nel corso dei quali i giornalisti sono stati spesso oggetti di attacchi da parte dei manifestanti che accusano la stampa di essere filo-governativa. I giudici dell’Alta Corte dei conti, in un rapporto diffuso la settimana scorsa, hanno accertato che Moise era al centro di un “programma di appropriazione indebita” che aveva sottratto denaro agli aiuti venezuelani destinati alle riparazioni stradali. Una relazione impietosa che ha evidenziato una serie di esempi di corruzione e cattiva gestione.
Le organizzazioni dei media di Haiti chiedono la protezione della polizia sottolineando che “la stampa è per tutti, per informare tutti, in tutte le situazioni”.
Domenica scorsa un fotografo de Le Nouvelliste è stato ferito da un proiettile di gomma, e i manifestanti hanno cercato di attaccare un operatore video della Radio Televisione Nationale di Haiti. Ieri, invece, i giornalisti di Radio Tele Ginen hanno subito un lancio di pietre e le loro autovetture sono state danneggiate.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), al fianco dell’associazione dei giornalisti di Haiti (Ajh) sollecita le autorità a fare piena luce sull’omicidio condannando anche l’attacco a Radio Ginen e chiedendo l’immediata cessazione di tutti gli atti di intimidazione e violenza indirizzati alla stampa e alla popolazione haitiana. “Chiediamo al governo haitiano – incalza l’Ifj – di assumersi l’impegno di proteggere i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini e di proteggere e dare loro spazio ai giornalisti consentendo loro di lavorare”. (giornalistitalia.it)