AMMAN (Giordania) – Lo scrittore e giornalista giordano, Nahed Hattar, è stato assassinato in pieno centro ad Amman, dinanzi a un tribunale. Grande esperto di Medio Oriente, cristiano, Hattar ha ricevuto tre colpi di arma da fuoco: era dinanzi al Palazzo di Giustizia per il processo in cui doveva rispondere della pubblicazione di una vignetta considerata blasfema. Secondo fonti della sicurezza citate dall’agenzia ufficiale Petra, la polizia ha arrestato l’aggressore, del quale non è stata ancora resa nota l’identità.
Cinquantacinquenne, grande sostenitore del presidente siriano, Bashar al Assad, che considerava un baluardo contro il dilagare dell’Islam fondamentalista, Hattar era stato arrestato lo scorso agosto e aveva trascorso un mese in prigione, fino all’8 settembre, quando era stato liberato su cauzione.
La vignetta incriminata aveva scatenato le adirate reazioni dei social network: si vede il “califfo”, al Baghdadi, che è a letto con due donne e ordina a Dio, che si affaccia da una tenda al lato della stanza, di portargli un aperitivo. E poi aggiunge: “La prossima volta però metti una porta così bussi prima di entrare”.
Dinanzi alla bufera suscitata dalla vignetta, le autorità giordane avevano deciso di portarlo dinanzi ai giudici: Hattar in un primo momento si era nascosto, ma poi si era consegnato. E comparendo dinanzi al giudice, aveva spiegato che la vignetta rifletteva solo “il comportamento dei terroristi”; tanto che persino il suo avvocato aveva rifiutato di difenderlo. Anche l’organismo ufficiale giordano incaricato di emettere editti religiosi aveva condannato la caricatura affermando che “il disegno sacrilego della Potenza Divina aumenterà solo l’odio e seminerà la discordia nel Paese”. (Agi)