SAMANIEGO (Colombia) – Il giornalista Libardo Montenegro, 40 anni, è stato assassinato a Samaniego, comune della Colombia nel dipartimento di Nariño, a 956 chilometri a sud della capitale Bogotà. Da circa vent’anni conduceva il programma “El Despertador” su “Samaniego Estéreo”, una delle stazioni radio del circuito Radios Para la Paz impegnato a rafforzare la radio comunitaria nei territori attraverso proposte legate alla pace e alla cultura. Sicari lo hanno ucciso a colpi di pistola nella notte tra martedì e mercoledì e – denuncia la Fondazione per i diritto dell’uomo Fundepaz – salgono così a 15 difensori dei diritti umani uccisi in questo dipartimento nel 2019.
Rosa Guevara, direttore della stazione radio Samaniego Esteréo, ha infatti sottolineato che Samaniego è una città nella quale è difficile fare giornalismo: “Ci prendiamo cura di noi stessi, di ogni messaggio o opinione che ci vengono dati, siamo molto cauti”.
Rosa Guevara non si spiega le ragioni per cui Libardo Montenegro sia stato ucciso, “perché anche nei momenti in cui i diversi gruppi armati operanti nella regione esercitavano più pressione, la stazione radio non ha mai subito minacce”. Il direttore spiega anche che la famiglia di Libardo, proprietaria della stazione, si è sempre dedicata alla radio, per cui si è sempre dedicato anima e corpo ad una creatura che sentiva sua, con professionalità e ironia”.
Negli ultimi giorni il giornalista stava promuovendo alla radio un evento in difesa dei diritti umani, in risposta ai casi di violenza che la regione sta subendo.
La Fondazione per la libertà di stampa (Flip) ha chiesto all’Ufficio del Pubblico Ministero di chiarire i fatti che hanno posto fine alla vita di Libardo Montenegro e denunciato l’ondata di violenza nel dipartimento, dove durante l’anno sono stati assassinati leader sociali e difensori dei diritti umani.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), dal canto suo, chiede giustizia per la sua affiliata Federazione colombiana dei giornalisti (Fecolper), respingendo questo crimine e chiedendo il rapido chiarimento dei fatti. (giornalistitalia.it)