ZITACUARO (Messico) – Le autorità messicane devono indagare immediatamente e in modo credibile sull’uccisione del giornalista Armando Linares López e garantire la protezione dei suoi colleghi». Lo afferma il Comitato per la protezione dei giornalisti denunciando l’ennesimo omicidio in Messico di un operatore dell’informazione.
Co-fondatore ed editore del sito di notizie Monitor Michoacán, Armando Linares López è stato assassinato nella sua casa di Zitácuaro. Fonti anonime della polizia, sostengono che il giornalista sia stato colpito da almeno otto colpi ed è morto prima che potesse essere trasportato in ospedale. La Procura di Stato di Michoacán ha aperto un’indagine ai sensi dei previsti protocolli per i crimini contro i giornalisti.
«Le parole non possono descrivere lo shock per la brutale uccisione di Armando Linares, che alimenta l’incredibile record di omicidi di giornalisti in Messico nel 2022», afferma Jan-Albert Hootsen, rappresentante del CPJ per il Messico, denunciando che «alla luce della frequenza allarmante con cui i giornalisti vengono uccisi, le autorità messicane non hanno altra scelta che riconoscere il dilagante ciclo di impunità e violenza che alimenta questi attacchi».
Alla fine del 2021, il giornalista ha pubblicato una serie di articoli che accusavano l’ex sindaco di Zitácuaro, Carlos Herrera, e l’ex governatore del Michoacán, Silvano Aureoles, di corruzione, appropriazione indebita e traffico di influenze.
Armando Linares López ha anche pubblicato articoli sulla presunta corruzione ed estorsione da parte delle forze dell’ordine locali a Zitácuaro e ha accusato la polizia municipale di aver modificato le informazioni sulle persone arrestate con l’accusa di possesso di droga.
Monitor Michoacán ha reso noto che, con un esposto anonimo, Linares era stato accusato di avere legami con il cartello Jalisco Nueva Generación, un gruppo criminale che, secondo le notizie, è stato coinvolto in una serie di uccisioni e sparatorie nella zona di Zitácuaro. contattato da CPJ a gennaio, Linares ha, però, negato di avere legami del genere respingendo ogni accusa.
Linares è il secondo membro dello staff di Monitor Michoacán ucciso nel 2022. Il 31 gennaio sconosciuti hanno sparato e ucciso Roberto Toledo, 55 anni, che lavorava come operatore di ripresa e montatore video, nonché scrittore occasionale per il sito web del giornale.
Il giorno dell’uccisione di Toledo, Linares ha pubblicato una breve dichiarazione video sulla pagina Facebook del giornale, in cui affermava che lui e Monitor Michoacán avevano ricevuto minacce di morte per le segnalazioni sulla presunta corruzione da parte delle autorità statali e municipali.
Durante tre telefonate con il CPJ, nei giorni successivi all’uccisione di Toledo, Linares ha ribadito di aver ricevuto minacce di morte per la sua denuncia, ma non ha fornito ulteriori dettagli adducendo preoccupazioni per la sua sicurezza. Ha, invece, confermato di essere stato in contatto con la struttura federale per la protezione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, che opera sotto gli auspici del Segretariato federale degli interni e fornisce ai giornalisti minacciati misure di protezione.
Un funzionario della struttura federale ha, infatti, dichiarato al CPJ che Linares era in procinto di essere iscritto a un programma di protezione federale, ma non ha spiegato quali misure protettive erano previste per il suo caso. Il funzionario ha chiesto di non essere nominato, in quanto non autorizzato a commentare la questione.
Linares è il settimo giornalista messicano ucciso in meno di tre mesi in Messico, secondo i dati del CPJ che sta indagando su sei di questi casi. CPJ ha, infine, confermato che il giornalista Heber López Vásquez è stato ucciso a febbraio per il suo lavoro di giornalista.
L’associazione non governativa Artículo 19 ritiene, invece, che con Linares López sono otto i giornalisti uccisi in Messico nel 2022 e ben 151 dal 2000 ad oggi.
«Le richieste di aiuto di Armando non sono state ascoltate», denunciano infine i colleghi del Monitor Michoacán in una lettera al presidente della Repubblica, Andrés Manuel Lopez Obrador. I giornalisti messicani accusano le autorità di «non essere state all’altezza del loro compito» e chiedono al governo di «prendere con la dovuta serietà l’emergenza giornalisti nel Paese, che continua a registrare omicidi, aggressioni e violazioni dei diritti». (giornalistitalia.it)