BOUAR (Repubblica Centrafricana) – La fotoreporter francese Camille Lepage, 26 anni, è stata assassinata nei pressi di un villaggio ad una sessantina di chilometri da Bouar, nella Repubblica Centrafricana. Da alcune settimane era al seguito delle truppe anti-balaka (anti-machete), ovvero i cristiani impegnati nella lotta armata contro i ribelli musulmani Seleka.
La notizia è stata resa nota dall’Eliseo, il quale ha riferito che il corpo della giornalista, che lavorava per lo studio fotografico parigino di Hans Lucas, è stato trovato dai militari francesi impegnati nell’operazione “Sangaris”, nel corso di un controllo su un veicolo condotto dai miliziani del gruppo anti-balaka nella regione di Bouar.
Il presidente francese Francois Hollande ha chiesto l’invio di una squadra di investigatori francesi da affiancare alle forze di polizia centrafricane. “Tutti i mezzi necessari – ha promesso Hollande – verranno utilizzati per fare piena luce sulle circostanze di questo omicidio ed assicurare alla giustizia gli assassini della nostra connazionale”. Il termine “assassini”, usato dall’Eliseo, fa supporre che il governo francese sia in possesso di notizie attestanti l’esecuzione a sangue freddo della giovane fotoreporter.
Camille Lepage, dal luglio 2012, si era trasferita a Giuba, nel Sudan del Sud, dopo aver conseguito la laurea in giornalismo alla “Solent University di Southampton”. Inizialmente aveva lavorato con l’organizzazione medico-umanitaria “Medici senza Frontiere”. I suoi servizi sono stati pubblicati sulle più autorevoli testate mondiali, da Le Monde al Guardian, dal Washington Post, a Wall Street Journal, oltre che dalla Bbc ed a Liberation.
Nella Repubblica Centrafricana seguiva le truppe anti-balaka. Interviene Hollande