LONDRA (Regno Unito) – Il fondatore di Wikileaks Julian Assange è “detenuto arbitrariamente” da Gran Bretagna e Svezia, perché di fatto è stato confinato all’ambasciata ecuadoriana a Londra. È quanto sostiene, come anticipato ieri dalla Bbc, il panel dell’Onu che segue il caso di Assange. Londra e Stoccolma, secondo il gruppo dell’Onu, stanno trattenendo Assange in modo illegale e dovrebbero dunque porre fine a tale detenzione.
Il fondatore di Wikileaks, secondo il panel, è stato sottoposto a detenzione arbitraria dal suo arresto a Londra nel 2010, dopo il quale è stato in carcere, poi agli arresti domiciliari e infine si è rifugiato nella sede diplomatica.
“Il gruppo di lavoro ritiene che la detenzione arbitraria di Assange debba essere portata a termine, che la sua integrità fisica e la libertà di movimento siano rispettati” e che abbia il diritto di essere risarcito.
Un “risultato molto positivo” per Thomas Olsson, avvocato svedese che rappresenta Assange. Il rapporto, ha detto il legale all’edizione online dello svedese “Expressen”, è “in linea con le argomentazioni che abbiamo fatto durante l’appello” per abrogare l’ordine di custodia cautelare. Olsson ritiene quindi che “la detenzione debba cessare immediatamente”.
Una portavoce della Swedish Prosecution Authority, la procura svedese, citata dall’agenzia “Dpa”, chiarisce invece che affermazioni del gruppo Onu “non hanno impatto formale sulle indagini in corso, secondo la legge svedese”. L’autorità fa riferimento alla decisione del maggio dell’anno scorso della Corte suprema svedese che aveva respinto l’appello presentato da Assange che chiedeva di annullare il mandato d’arresto emesso nei suoi confronti nel 2010 per stupro e aggressione sessuale, accuse da lui sempre respinte.
Anche il Foreign Office di Londra replica alle conclusioni del panel dell’Onu: “Julian Assange non è mai stato detenuto arbitrariamente nel Regno Unito. Infatti lui sta volontariamente evitando un arresto legale con la scelta di rimanere nell’ambasciata dell’Ecuador”.
Annunciando che contesterà formalmente l’opinione del panel dell’Onu, il governo britannico ha ricordato come rimangano le accuse di stupro per Assange in Svezia e il mandato di arresto europeo.
“Così il Regno Unito continua ad avere l’obbligo legale di estradarlo in Svezia“, ha concluso sottolineando che Londra non partecipa alla Convenzione di Caracas e quindi “non riconosce l’asilo diplomatico”.
“Siamo profondamente frustrati che venga permesso ancora che questa inaccettabile situazione continui, l’Ecuador deve avviare un dialogo in buona fede con la Svezia per porvi fine”, continua la dichiarazione del ministero degli Esteri britannico annunciando che Londra “continuerà a sollevare la questione a Quito”.
Intanto la madre di Assange Christine, parlando con Abc radio, prima della pubblicazione del rapporto, ha detto che il figlio ha gravi problemi di salute, tra cui un’infezione polmonare.
“Il suo corpo – ha raccontato la donna – sta crollando a tal punto che ora ha problemi di cuore, un’infezione polmonare cronica e un forte dolore alla spalla”.
Suo figlio, ha raccontato ancora, da quando è rifugiato in ambasciata è stato solo brevi momenti alla luce del sole. La donna ha poi raccontato che i medici gli hanno ordinato una risonanza magnetica e un’ora di luce solare al giorno, ma “il governo britannico ha rifiutato”. (Adnkronos)
Parere “molto positivo” per la mente di Wikileaks, non conta per Londra e Stoccolma