TORINO – Al grido «I terroristi siete voi!», una trentina di anarchici, verso le 9,15, hanno preso d’assalto le redazioni dei quotidiani “La Stampa” e “la Repubblica”, al numero 15 di via Lungaro a Torino, lanciando uova piene di vernice verde, petardi, fumogeni e una grossa bomba carta. I manifestanti non hanno, comunque, oltrepassato la soglia del cancello che conduce all’ingresso della palazzina che ospita le redazioni dei due giornali.
Le indagini sono condotte dalla Digos di Torino e, come si evince dal volantino affisso sui muri dell’edificio, l’azione è chiaramente collegata alla sentenza d’appello del processo Scripta Manent contro l’eversione di matrice anarchica.
«Voi che terrorizzate la popolazione manipolando l’informazione secondo quanto vi viene commissionato da chi comanda, – è scritto, infatti, nel volantino firmato “anarchici e anarchiche” – voi che coprite con un complice silenzio quanto il potere non vuole che si sappia, come la strage nelle carceri italiane dello scorso marzo, con 13 morti ammazzati e centinaia di reclusi e recluse massacrati di botte. Oggi che centinaia di anarchici e anarchiche sono sotto processo, in galera o con misure cautelari, oggi che nell’aula bunker delle Vallette si conclude il processo di appello Scripta Manent, siamo qui a portarvi un piccolo assaggio della giusta rabbia che la disinformazione di regime, i tribunali e le prigioni non riusciranno mai a spegnere».
Il processo Scripta Manent riguarda le azioni compiute dalle sigle Fai-Fri fra il 2003 e il 2016, tra cui le bombe esplose a Torino nella zona pedonale della Crocetta, gli ordigni esplosivi inviati all’ex sindaco Sergio Chiamparino, al quotidiano Cronaca Qui e al comando di San Salvario della polizia municipale. Ed ancora le due bombe fatte esplodere nei pressi dell’ex scuola allievi carabinieri a Fossano e il plico postale incendiario inviato all’ex sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.
Con l’accusa di terrorismo in primo grado il processo si è concluso con cinque condanne e diciotto assoluzioni. Le pene più alte furono inflitte ad Alfredo Cospito (20 anni) e Anna Beniamino (17 anni).
Solidarietà alle redazioni della Stampa e di Repubblica è stata espressa dal sindaco di Torino, Chiara Appendino, che esprimendo «ferma condanna per gli indegni attacchi verso la sede di La Stampa e la Repubblica Torino», sottolinea che «la violenza nei confronti di qualsiasi organo di informazione è violenza nei confronti della democrazia e, di conseguenza, di tutta la società. E di fronte alla violenza si fa fronte comune». (giornalistitalia.it)