ROMA – Marco Claudio Caretti ha lasciato la famiglia di Askanews. “Improvvisamente se n’è andato, lasciando un senso di vuoto in redazione” annunciano i suoi colleghi spiegando che mercoledì aveva concluso il suo turno serale, “perché Marco era il collega al quale potevi sempre chiedere un sacrificio affidandogli l’agenzia. Sapeva tanto, di tutto, dallo sport (sua grande passione), alla geopolitica”.
Nato a Roma il 19 febbraio 1959, era giornalista professionista iscritto all’Ordine del Lazio dal 10 gennaio 1985. Figlio d’arte, sapeva di giornalismo, di giornalisti e di giornali, di titoli corretti, di attacchi da rifare.
Dal desk che era diventato la sua croce e delizia ammoniva colleghi, corrispondenti, capi, sempre con un sorriso ironico: un refuso non sarebbe mai passato inosservato. Marco era tradizionale ed innovativo allo stesso tempo, dall’area digital negli ultimi mesi smontava e rimontava, tra borbottii e mezze invettive a titolisti occasionali (ci siamo passati tutti), l’home page dell’agenzia era per lui come una tavolozza: un colpo di penna qua, un po di cronaca lì, il pezzo che manca da scrivere all’ultimo secondo. Stessa cosa sui social.
Marco era un gran giornalista con una passione per questo lavoro che in pochi conservano. Problemi? Tanti, come per tutti. Soluzioni? Sempre. Gentile, sempre disponibile, grande professionista, 60 anni appena compiuti, aveva iniziato la sua carriera all’inizio degli Anni Ottanta al Globo e ad Ore 12. Poi ad Asca dove divenne subito un punto di riferimento per i colleghi, quindi in Askanews ai desk interni e digital. Per chi gli è stato accanto nel suo percorso umano e professionale nulla sarà come prima. (askanews)
Grave lutto per la redazione dell’agenzia di stampa. Martedì aveva compiuto 60 anni