ROMA – L’assemblea dei redattori di Askanews ha avviato l’esame del nuovo stato di crisi prospettato dall’azienda al Cdr. Di fatto, questo sancisce che due anni di sacrifici e solidarietà dei lavoratori, 36 mesi tenuto conto di quella già effettuata a TMNews, sono stati vanificati mentre non si realizzavano gli impegni presi dall’editore e amministratore delegato Luigi Abete.
Ora l’editore prospetta la richiesta di un piano di prepensionamenti e il rinnovo della solidarietà, che risulterà inasprita in maniera inaccettabile nelle sue ricadute salariali.
In questi anni difficili, in cui i giornalisti hanno efficacemente collaborato alla fusione di Asca e TMNews, il senso di responsabilità della redazione non è mai mancato, nonostante comportamenti spesso esasperanti e sconsiderati da parte dell’azienda. E nonostante il mancato rispetto di alcuni degli affidamenti reciproci raggiunti tra le parti in occasione del contratto di solidarietà in scadenza.
Adesso però, l’amministratore delegato, Abete, dovrà mettere in pratica i principi che sostiene in pubblico su media e tv. A cominciare dal rispetto integrale del contratto, anche sull’organizzazione del lavoro nei giorni festivi.
Rammenti, l’editore, che in questi anni non ha investito un solo euro di tasca propria nell’azienda mentre i giornalisti hanno subito sacrifici retributivi che si è imposto loro di compiere. E sappia che la redazione non resterà silenziosa ad aspettare che si presenti all’ultimo minuto con richieste inaccettabili che saranno respinte.
Giunti a questo punto è diventato imperativo che l’editore metta sul tavolo un piano industriale credibile, in grado di sostenere il rilancio dell’azienda, assieme ad un pacchetto di misure efficaci nel facilitare il risanamento del bilancio.
L’Assemblea dei redattori di Askanews