ROMA – “I giornalisti di Askanews sono entrati nel secondo mese di cassa integrazione al 50% con un devastante taglio delle retribuzioni e pesanti ricadute sulla qualità del prodotto giornalistico, che mettono a rischio la sopravvivenza della stessa agenzia”.
La denuncia è del Comitato di redazione ricordando che, a un anno dall’avvio della gara europea per i servizi di informazione per le agenzie di stampa, bandita dal dipartimento Editoria di Palazzo Chigi, “la procedura non si è chiusa e un nuovo ricorso al Tar fa allungare ancora i tempi per la conclusione della vicenda. L’ennesimo contraccolpo che rischia di strozzarci definitivamente”.
“Il governo e l’amministrazione pubblica – sottolinea il Cdr – non sono stati in grado sinora di individuare una risposta ad una situazione condizionata da lungaggini burocratiche, lotti deserti e ricorsi al Tar che non hanno ancora consentito di fermare questo meccanismo infernale per l’affidamento dei servizi giornalistici e informativi per gli organi centrali e periferici della amministrazioni dello Stato su cui il settore delle agenzie di stampa aveva già manifestato la sua contrarietà, in modo compatto per la prima volta nella storia del comparto, a marzo dello scorso anno”.
“La risposta dell’editore Luigi Abete in questa fase di difficoltà è stata – afferma il Cdr – quella di scaricare totalmente le perdite per il mancato contratto con la Presidenza del Consiglio, ancora una volta, sulle spalle dei lavoratori, con la minaccia di liquidazione e l’applicazione di una cassa integrazione pesantissima, il cui conto è pagato dai giornalisti, dalle loro famiglie e, anche, dai contribuenti. Lo stesso Abete che nei salotti televisivi offre lezioni su come si devono comportare le imprese virtuose. La situazione, già insostenibile, rischia di spegnere una voce autorevole del panorama italiano”.
Il Cdr torna a fare un appello a tutte le forze politiche, economiche, sociali e di categoria affinché si attivino perché questo non accada e a fare il possibile per tutelare i posti di lavoro e la pluralità dell’informazione. Stretti in questa tenaglia il Cdr di Askanews “valuterà tutte le strade percorribili per uscire da questa situazione comprese azioni legali a tutela dei lavoratori di Askanews che stanno subendo un grave danno che dovrà essere risarcito”. (giornalistitalia.it)
Secondo mese di cassa integrazione al 50% con devastante taglio delle retribuzioni