MOGADISCIO (Somalia) – Abdalle Ahmed Mumin, cofondatore e segretario generale del Sindacato dei giornalisti somali (Sjs), è stato arrestato «per accuse legate alla sicurezza». Martedì scorso ha, infatti, criticato duramente le nuove restrizioni impediste dal governo somalo, che ha vietato la diffusione dei contenuti multimediali del gruppo jihadista al-Shabaab ritenendoli «propaganda a favore degli islamisti».
Il Comitato per la protezione dei giornalisti, Cpj, schierandosi al fianco «del difensore della libertà di stampa somalo e giornalista freelance Abdalle Ahmed Mumin», ne ha chiesto il rilascio immediato ricordando che «è un intrepido e instancabile sostenitore dei diritti dei giornalisti somali di riportare le notizie in modo libero e indipendente».
«Il suo arresto – denuncia Muthoki Mumo, rappresentante del Cpj per l’Africa subsahariana – è un’aggressione inaccettabile e sta indubbiamente inviando un’ondata di paura nella comunità dei media somali».
«Le autorità – sottolinea Mumo – dovrebbero rilasciare Abdalle Ahmed Mumin immediatamente e incondizionatamente e dovrebbero, invece, lavorare per creare un clima in cui i giornalisti somali possano lavorare senza paura».
Abdalle Ahmed Mumin è stato arrestato da personale dell’intelligence, martedì verso le ore 17 all’aeroporto internazionale Aden Adde di Mogadiscio. Il giornalista, che si stava recando a Nairobi, è stato trasferito in una struttura di detenzione gestita dall’Agenzia nazionale di intelligence e sicurezza della Somalia.
In un tweet pubblicato poco prima del suo arresto, Abdalle ha riferito che lunedì sera funzionari dell’intelligence avevano tentato di forzare l’ingresso nell’ufficio del sindacato a Mogadiscio e molestato altri inquilini nell’edificio. Mohamed ha affermato di ritenere che questo raid e l’arresto di Abdalle fossero collegati a una conferenza stampa tenuta, sempre lunedì, nell’ufficio del sindacato di Mogadiscio, in cui un gruppo di cinque gruppi locali per i diritti della stampa hanno condannato una recente direttiva del governo che vieta ampiamente la «diffusione intenzionale e non intenzionale dell’ideologia dell’estremismo nei media».
Il viceministro dell’informazione della Somalia, Abdirahman Yusuf Omar, ha dichiarato al Cpj che «l’arresto di Abdalle non ha a che fare con il giornalismo o le opinioni del giornalista». Abdirahman ha aggiunto che «la direttiva del ministero sull’ideologia dell’estremismo è stata presa di mira dalla propaganda del gruppo militante Al-Shabaab e che il governo non danneggerà la libertà del suo popolo». (giornalistitalia.it)