IL CAIRO (Egitto) – Arrestato nella notte il noto giornalista e blogger Wael Abbas. La notizia è stata data dallo stesso giornalista su Facebook: “Sono in arresto” ha pubblicato alle 4 del mattino. Abbas, che vanta collaborazioni con il Washington Post, Bbc Arabic, Slate e Deutsche Presse, ha un seguito su Facebook di oltre 306mila follower. È un noto attivista della rivoluzione egiziana e critico nei confronti del presidente Abdel Fatah al Sisi. Non si hanno ulteriori dettagli sul suo arresto di cui non sono note le motivazioni, né in quale carcere sia attualmente detenuto.
Sui social ricorre l’hashtag #freewaelabbas. L’Arabic Network for Human Rights Information (Anhri) ha denunciato un blitz all’alba delle forze di sicurezza egiziane nell’abitazione della famiglia di Wael Abbas, nella capitale Il Cairo, “senza un mandato”.
“Hanno portato via Abbas, bendato e in pigiama, lo hanno portato in un luogo sconosciuto dopo aver sequestrato pc, telefoni, libri e altro materiale”, ha denunciato l’organizzazione per la difesa dei diritti umani secondo cui non è stata fornita nessuna ragione per l’arresto del giornalista, una delle voci più forti sin dalle manifestazioni che nel 2011 portarono alle dimissioni di Hosni Mubarak.
“Le autorità egiziane portano avanti la loro campagna di polizia per mettere a tacere tutte le voci critiche”, afferma l’Anhri, che denuncia quello che considera un “sequestro” e ricorda come Wael Abbas “sia stato vittima di diversi casi inventati ad arte durante il regime dell’ex dittatore Hosni Mubarak”.
Sinora nessun commento è arrivato dalle autorità egiziane. Wael Abbas è noto per aver denunciato violenze, soprusi e torture da parte della polizia egiziana. Nel 2011, poco dopo la rivoluzione contro il regime di Mubarak, Wael Abbas era stato anche in Italia per far sentire la sua voce ed esprimere il suo sogno di un Egitto “democratico”.
Dal 2013, dalla destituzione del presidente Mohamed Morsi, nell’Egitto del presidente Abdel Fattah al-Sisi sono stati arrestati centinaia di oppositori. E Wael Abbas era nel mirino: i suoi account Twitter, YouTube e Facebook sono stati bloccati a più riprese. (agi/adnkronos)
Con un blitz delle forze di sicurezza, senza mandato, nella sua abitazione del Cairo