BERLINO (Germania) – Colpito da un mandato di cattura internazionale, con l’accusa di aver torturato un avvocato durante i fatti di piazza Tahrir nel 2011, è stato arrestato a Berlino il giornalista di Al Jazeera, Ahmed Mansour, 52 anni. La polizia tedesca lo ha bloccato, stanotte all’una e venti, all’aeroporto Tegel di Berlino in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dall’Egitto del presidente Abdel Fatah al Sisi, che lo ha condannato a 15 anni di carcere. Era a bordo di un aereo della Qatar Airways diretto a Doha, dove ha sede l’emittente televisiva satellitare araba accusata dall’Egitto di fare da portavoce ai Fratelli Musulmani. Un’accusa che ha spinto al Jazeera ad avviare un’iniziativa legale con richiesta danni per circa 150 milioni di dollari.
È stato lo stesso Ahmed Mansour, che ha sempre respinto le accuse che gli vengono contestate, a dare la notizia. “Sono in stato d’arresto all’aeroporto di Berlino – ha twittato – attendendo di essere portato di fronte a un giudice inquirente”, aggiungendo di aver informato la polizia tedesca che l’Interpol ha respinto la richiesta d’arresto dell’Egitto e di essere in possesso dei documenti che proverebbero la sua innocenza. “Ho chiarito – ha aggiunto il giornalista – che le accuse che mi vengono rivolte in Egitto sono una montatura”.
Ahmed Mansour rtiene, quindi, “ridicolo che la Germania possa dare credito e alla richiesta emanata da un regime dittatoriale come quello egiziano, considerato che la stessa Interpol ha cancellato il suo nome dall’elenco dei ricercati”.
L’Egitto lo accusa di aver torturato un avvocato. Al Jazeera replica: “Una montatura”