ISTANBUL (Turchia) – La tv di stato turca Trt ha annunciato l’arresto da parte delle autorità di Ankara di un cittadino giordano di origine palestinese accusato di spionaggio per conto degli Emirati Arabi Uniti nei confronti di esuli legati ai Fratelli musulmani e altri dissidenti arabi.
La notizia era già trapelata nei giorni scorsi sui media locali. Ora, la Trt identifica il sospetto in Ahmed al-Astal, un 45enne che dal 2013 risiedeva in Turchia, dove lavorava ufficialmente come giornalista e sarebbe stato impiegato anche dall’agenzia di stampa statale Anadolu.
Secondo le accuse, l’uomo avrebbe agito come 007 emiratino per 11 anni, ricevendo compensi complessivi per 400 mila dollari, e avrebbe inoltre raccolto informazioni a scopi di intelligence su vicende interne alla Turchia. Da Gaza, i familiari di Astal avevano denunciato il mese scorso il suo “rapimento” e ora accusano Ankara di gestire la vicenda in modo “opaco”, negando la trasparenza di una sua presunta confessione e chiedendo un intervento del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). La moglie e i due figli del presunto 007 si troverebbero anch’essi in Turchia.
Lo scorso anno Ankara arrestò due presunte spie emiratine, accusandole di legami con l’operazione che nell’ottobre 2018 portò all’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel consolato di Riad a Istanbul. (ansa)
Ahmed al-Astal “raccoglieva informazioni su esuli arabi dei Fratelli musulmani”