EREVAN (Armenia) – Tre giornalisti dell’emittente Radio Libertà sono stati caricati da agenti della polizia in borghese intervenuti per disperdere i sostenitori di un gruppo armato che, trincerato da due settimane in un commissariato della capitale Erevan, ha chiesto le dimissioni del presidente Serge Sarkissian.
Più di 160 manifestanti sono stati arrestati dalla polizia armena e un’altra sessantina sono stati ricoverati, dopo gli scontri avvenuti a Erevan, in Armenia.
Due dei feriti versano in gravi condizioni, uno con ustioni e un altro con problemi agli occhi, ha spiegato la portavoce del ministero della sanità armeno, Anait Aitayan. Come avvenuto lungo tutta la settimana, migliaia di persone si sono riversate nelle strade della capitale armena in solidarietà con una trentina di uomini armati che, il 17 luglio scorso, hanno assalito un commissariato, nel quale sono trattenuti anche alcuni ostaggi, per chiedere la scarcerazione di un leader dell’opposizione, Jirair Sefilian che ha fortemente criticato il modo in cui il presidente Serge Sarkisian, ha gestito il conflitto del Nagorno-Karabakh.
Centinaia di manifestanti hanno infranto il cordone di polizia che circonda il territorio del commissariato, attorno all’edificio preso dai sequestratori. La polizia ha risposto caricando a manganellate i manifestanti e ha impiegato granate stordenti per disperdere la folla che gridava “Liberate Armenia indipendente” e “Serge, vattene”.