MILANO – Il re della moda italiana si racconta in un grande libro autobiografico (edito da Rizzoli, ndr). Quarant’anni di carriera che hanno lasciato il segno e cambiato il volto del Fashion system. Una serie di memorie, soprattutto fotografiche, che ripercorrono la vita di Giorgio Armani da semplice e giovanissimo vetrinista passando per la copertina di Time nel 1982, grazie a Richard Gere che indossa i suoi abiti in American Gigolo, e gli anni della Milano da bere fino ai giorni nostri dove “Re Giorgio” è universalmente riconosciuto come arbitro di stile ed eleganza.
Ci sono anche moltissimi aneddoti di vita privata più o meno conosciuti e per la copertina del libro ha scelto una sua foto da bambino, lo stilista spiega scherzando il motivo.
“C’è un motivo, il naso! Molti hanno detto in modo impertinente che Armani si è rifatto il naso per ringiovanire. Invece il naso mio è quello”.
“Sono concentrato e controllato ma dietro a questa freddezza si cela un cuore caldo e una personalità molto sensibile”, racconta lo stilista, che l’anno scorso ha compiuto 80 anni ma continua a pensare al futuro della sua azienda.
“Io penso che finché sarò vivo l’indipendenza ci sarà. Subito dopo forse avrò preparato il terreno per una forma di indipendenza più dosata, più controllata. Bisogna vedere cosa succederà nella moda, in questo bailamme in cui ci troviamo”.
Lo stilista, che ha cambiato il look ai divi di Hollywood e vestito le celebrità di tutto il mondo, non vuole sentir parlare di pensione.
“Una cosa che ho imparato è che non bisogna mai chiedere ad Armani quando si ritirerà, non andrà mai in pensione, lui andrà avanti fino alla fine. Buon per lui!”, dice la giornalista di Vogue Suzy Menkes, che ha presentato con lui il libro a Milano. (Askanews)
Edito da Rizzoli, lo stilista lo ha presentato a Milano con la giornalista Suzy Menkes