TORINO – Nel salotto “buono” di Torino, il Museo del Risorgimento, in piazza Carlo Alberto, è ospitata una mostra di fotografie che raccontano le guerre in corso. A firmare la rassegna due giornalisti: Paolo Siccardi, fotografo freelance, conosciuto soprattutto per i servizi pubblicati su Famiglia Cristiana, e Roberto Travan, caposervizio grafico de La Stampa che, negli anni, si è specializzato in reportage. Realizzati in prima linea.
La mostra, inaugurata ieri, sarà a disposizione del pubblico sino al primo maggio, con il patrocinio della Fuji Film, del Municipio di Torino e della Regione Piemonte.
Le 110 fotografie offrono il pretesto per un titolo provocatorio. Gli autori hanno, infatti, preso in prestito una massima del Vangelo “Ama il prossimo tuo” alla quale hanno aggiunto una “erre” evidenziandola in rosso (come il sangue) in modo da trasformare la frase in “Arma il prossimo tuo”. Perché la rassegna vorrebbe documentare quanto e come le guerre trovano forza nell’odio religioso e nazionalista che a volte si somma e a volte si mescola. Infatti il sottotitolo recita: “Storie di uomini, conflitti e religioni”.
Con i loro scatti fotografici, i due giornalisti testimoniano come si vive in “quei” posti. Dove la guerra è, purtroppo, di casa. Immagini crude di sofferenza dalla Siria al Libano, passando per la Palestina fino ad arrivare in Centro Africa.
«Non è facile – commenta Roberto Travan – stare in prima linea con i soldati, condividere il pranzo e la cena, vivere in quei posti. Per giorni e giorni e a volte mesi, subendo anche attacchi dei nemici. Ci vuole spirito di adattamento. I nostri lavori non sono un mordi e fuggi».
Dunque bisogna sempre muoversi in sicurezza per quando è possibile e non lasciare nulla al caso perché può essere letale.
Paura? «Ovviamente! – Paolo Siccardi non ha difficoltà ad ammetterlo – Occorre prendere tutte le precauzioni ma quello che, spesso, ti salva la vita è il classico sesto senso. Devi sentirlo il pericolo per evitarlo». E, qualche volta, non è nemmeno sufficiente. «Ho visto amici che sono usciti dal bunker prima di me e ci sono rimasti. C’erano dei cecchini appostati. Qualche secondo e toccava a me».
Nel percorso lungo la mostra, il visitatore è accompagnato da alcuni pensieri scritti da Domenico Quirico, firma prestigiosa della Stampa, che i conflitti del mondo (soprattutto mediorientale) li conosce per averli personalmente documentati.
«Dio non voglia che riveda mai le strade dove, troppe volte, ho smarrito le vostre tracce». Accanto a un altro pannello di fotografie: «Lungo le vene rimescola il sangue». E ancora: «L’odio stende le sue ombre e il succo della morte».
A tratti, le didascalie sembrano preghiera. «Quando crediamo di stare con Dio…il mio…il vostro…che importa?»
Roberto Travan è appena rientrato dal Centro Africa mentre Paolo Siccari è di ritorno dall’Iraq. Ma già, questa volta insieme, stanno programmando un altro viaggio in Ucraina dove – sembra – le forze nazionaliste stanno preparando un’offensiva contro i filorussi per la conquista dell’aeroporto di Donetsk. Un altro, pericoloso, reportage. (giornalistitalia.it)
LA MOSTRA
“Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”
di Roberto Travan e Paolo Siccardi
1 marzo – 1 maggio 2018
martedì-domenica ore 10-18 (chiuso il lunedì)
Museo Nazionale del Risorgimento, via Accademia delle Scienze 5, Torino
Biglietti a 10 euro (ridotto 8 euro, gratuito Abbonamento Musei e altre card)
http://www.museorisorgimentotorino.it/