ROMA – Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato lo Statuto dell’Inpgi, così come adottato, il 28 novembre scorso, dal commissario ad acta Paolo Reboani. Tra le novità più significative la cessazione, il 31 dicembre 2024, della struttura organizzativa basata sugli uffici di corrispondenza e i fiduciari regionali ospitati nelle sedi delle associazioni regionali di stampa federate nella Fnsi. Il principale nodo per il quale il Consiglio Generale aveva bocciato per ben due volte la proposta della maggioranza decretando il commissariamento ad acta.
«Il Consiglio di Amministrazione – recita, infatti, il nuovo Statuto dell’Istituto Nazionale dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola” – con apposita deliberazione, può costituire, mediante apposite convenzioni, uffici territoriali in relazione a specifiche esigenze dell’Ente».
Organi dell’Inpgi, con durata quadriennale, saranno: il Consiglio di Indirizzo Generale (presieduto da un coordinatore e formato da un numero di consiglieri in ragione di 1 per ogni 1000 iscritti, fino ad un massimo di 50, con almeno 1 per ogni regione), il Consiglio di Amministrazione (formato da 5 membri eletti su liste con il sistema proporzionale), il presidente (eleggibile al massimo per due mandati anche non consecutivi) e il Collegio dei sindaci (composto da tre membri di cui uno designato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con funzioni di presidente, uno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e uno nominato tra professionisti iscritti al Registro dei revisori contabili. Tutti eleggibili per non più di quattro mandati complessivi fra tutti gli organi e per non più di due mandati nello stesso organo.
Istituita anche la figura del Garante del Codice Etico, nominato dal Consiglio di Indirizzo, tra chi, in possesso di elevate professionalità ed esperienze in materie giuridico-amministrative, abbia presentato la propria candidatura. Il direttore generale è nominato, anche al di fuori dell’ente, dal Consiglio di amministrazione che ne stabilisce il trattamento giuridico ed economico. Hanno diritto di voto tutti gli iscritti con almeno 12 contributi accreditati e possono essere eletti coloro i quali, oltre ad essere in possesso dei requisiti di professionalità, hanno almeno 36 contributi accreditati e, se titolari di pensione diretta, almeno 6 nell’ultimo anno.
Le operazioni elettorali si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica, nell’arco di cinque giorni, collegandosi con lo “Spid” o altro sistema di identificazione digitale pubblico. Un’altra importante novità è relativa alla costituzione del seggio elettorale, presieduto da un dirigente dell’ente e composto da dirigenti e funzionari, ma per la prima volta nella storia dell’Inpgi integrato da 3 componenti del Consiglio di Indirizzo Generale. (giornalistitalia.it)
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