Sindacato Giornalisti del Veneto e Slc Cgil di Treviso invitano le parti a “fare presto”

Appello per Antenna 3: “Non lasciatela fallire”

Antenna 3TREVISO – “Non lasciatela fallire”. Sindacato Giornalisti del Veneto e Sindacato lavoratori della Comunicazione della Cgil lanciano un appello per salvare l’emittente televisiva trevigiana Antenna 3.
Dopo il pronunciamento del giudice del tribunale fallimentare di Treviso, che ha dichiarato irricevibile l’offerta di acquisto di ramo d’azienda presentata da Rete Veneta, è infatti cominciato il conto alla rovescia per trovare un accordo al di fuori della procedura come indicato nel decreto giudiziale.
Infatti, pur respingendo l’offerta di Rete Veneta, i giudici hanno lasciato aperto uno spiraglio invitando le parti a trovare un accordo prima dell’udienza definitiva fissata per il prossimo 21 ottobre.
“Nessuno vuole il fallimento della storica tv trevigiana”, affermano Sgv ed Slc-Cgil ricordando che “fin dall’inizio – ben prima dello scorso 1 giugno, data in cui il proprietario Thomas Panto ha richiesto il concordato preventivo facendo di fatto fallire la trattativa allora in atto con Euregional – si sono battuti per la continuità aziendale e per la tutela occupazionale, con i lavoratori che si sono fatti carico di sacrifici e disagi anche a fronte del disimpegno, a tratti imbarazzante, dell’Azienda”.

Monica Andolfatto

Monica Andolfatto (segretario Sgv)

“Allo stato attuale – ricordano i sindacati – la sola chance concreta data ad Antenna 3, piaccia o non piaccia, è quella formulata da Filippo Jannacopulos, patron di Teleradiodiffusione Bassano Srl, editore di Rete Veneta”. L’unica busta aperta dal notaio incaricato è stata, infatti, la sua: al di sotto della base d’asta fissata dal bando per alcune decine di migliaia di euro, con l’assunzione di 35 fra giornalisti e tecnici (contro i 25 messi sul tavolo in precedenza da Euregional), su un totale di 54 e con un piano industriale di rilancio inserito in un progetto teso a creare il più grande network del Nordest. Infatti, Jannacopulos ha offerto 1 milione e 70mila euro, a fronte di una base d’asta di 1 milione e 400mila, garantendo l’assunzione di 35 dipendenti su 54 e mettendo sul piatto 250mila euro per coloro che non saranno assunti.
“A più riprese, da quanto ci risulta, Jannacopulos – sostengono i sindacati – si è reso disponibile a integrare l’offerta iniziale su indicazione dei liquidatori e del curatore fallimentare, tenendo saldo il punto della somma stanziata a titolo di indennizzo per i dipendenti che non è in grado di assorbire”.
Sgv e Slc-Cgil si augurano che, “nel rispetto della normativa vigente, tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda svolgano il loro ruolo con la necessaria consapevolezza e con la piena assunzione di responsabilità all’unico scopo di scongiurare la fine di Antenna 3”.
Va ricordato che da due settimane, la direzione dei servizi informativi, dopo le dimissioni del direttore che si è trovato un altro impiego, è stata assunta da una giornalista interna su proposta della redazione, quindi accettata dall’editore. E in tale contesto Sgv e Slc-Cgil “vogliono sottolineare gli sforzi profusi da redazione e struttura tecnica che, con grande senso di abnegazione e di attaccamento all’emittente, hanno assicurato la messa in onda dei tg quotidiani, assecondando la sollecitazione giunta a più riprese da più fronti anche istituzionali quale condizione necessaria per salvaguardare il valore intrinseco e reale della televisione più seguita del Veneto. E questo nonostante carichi di lavoro a dir poco pesanti dovuti a un organico messo a dura prova da assenze per smaltimento ferie e per cassa integrazione”. (giornalistitalia.it)

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